Le ragioni della politica - dieci temi di ragionamento e di ricerca
INTRODUZIONE
di Vincenzo Olita
Il lavoro di Carlo Monaco "Dieci temi di ragionamento e di ricerca", proposto da qualche tempo sul sito internet di Società Libera, ha riscosso un'attenzione tale da indurci a riproporlo in questo volume. Quali le ragioni del consenso? Certamente la piacevolezza espositiva, un linguaggio chiaro e scorrevole, comprensibile anche a chi non ha dimestichezza con testi di filosofia della politica; e ancor più i temi trattati con un costante filo conduttore, dato appunto da una logica che invoglia "al ragionamento e alla riflessione". Uno snello manuale del liberalismo utile, in primo luogo, agli amanti del metodo della libertà, ai liberali che Popper ci insegna ad intendere come: "non una persona che simpatizza per qualche partito politico, ma semplicemente un uomo che dà importanza alla libertà individuale ed è consapevole dei pericoli inerenti a tutte le forme di potere".
E' questo il mondo, il target, come si usa dire, a cui si rivolge Società Libera con la sua azione di promozione e di sollecitazione affinché il liberalismo disponga, innanzi tutto, di un terreno culturale favorevole e propedeutico alla sua praticabilità.
In tempi in cui le contrapposizioni nel Paese assumono toni ed accenti esasperati che, tra l'altro, producono confusioni ed inesattezze anche sul linguaggio della politica, l'invito di Monaco alla pratica di un razionalismo critico ci è sembrato quanto mai appropriato ed opportuno. In particolar modo verso le nuove generazioni che, in deficit di memoria storica e scarsamente consapevoli delle tradizionali divisioni ideologiche, percepiscono della quotidianità politica solo i risvolti e la pratica di una sorta di pragmatismo astratto. La conseguenza è che, in maggioranza, mancano di stimoli, passioni e, in molti casi, anche di semplice interesse per la gestione della cosa pubblica.
Il nostro non vuole essere, certamente, un rimpianto per un tempo in cui le scelte, spesso acritiche, della politica venivano dettate esclusivamente da visioni e presupposti ideologici. Ma, allo stesso tempo, non crediamo alla facile semplificazione, ormai ricorrente, che individua nel tramonto delle ideologie l'alba di una nuova era. Quello di cui non si avverte il bisogno, infatti, e ancor più da parte di chi ha a cuore i connotati sostanziali di una società liberale, è l'appartenenza acritica, non ragionata, a schieramenti, parti, o peggio, fazioni politiche. Ben vengano, in questo caso, le differenziazioni che scaturiscono da diverse sensibilità culturali, storiche, se si vuole emozionali, dettate da molteplici e variegate visioni dell'agire umano.
Il non essere aprioristicamente e per definizione di parte, è quindi, il messaggio che Carlo Monaco ci lascia in questo testo che è poi, ancora una volta, il filo conduttore dell'impegno di Società Libera. Con la sua costituzione, infatti, non abbiamo voluto riproporre una chiamata di liberali vecchi e nuovi utili all'aggregazione e al compattamento di certezze acquisite. Avvertiamo l'esigenza di riflettere non solo sulle affermazioni, ma anche sugli insuccessi del liberalismo, sulle difficoltà che esso incontra nel radicarsi, innanzi tutto, sul versante culturale e della sensibilità collettiva, ancor prima della sua praticabilità politica.
Società Libera, quindi, come laboratorio di cultura aperto a contributi non omologati. E il volume, in tal senso, vuole essere un ulteriore strumento di lavoro, disponibile per quanti sono e saranno vicini a Società Libera, nella convinzione che a monte della cultura del fare debba sempre esserci la cultura della conoscenza, della ricerca e del ragionamento, la sola capace di produrre consapevoli scelte.
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