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8^ RAPPORTO
SUL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ ITALIANA

La liberta’ d’informazione in italia e in europa nell’era di internet

di Ruben Razzante

* Professore di Diritto dell’informazione e del prodotto culturale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Periodicamente alcune organizzazioni internazionali elaborano e diffondono dati sulla libertà d’informazione nel mondo, compilando classifiche, di dubbia attendibilità e di discutibile fattura, che finiscono per alimentare sterili polemiche, senza stimolare una riflessione accurata sui temi del reperimento e della diffusione delle notizie. La libertà d’informazione risente di troppe variabili per poter essere considerata un valore univocamente definibile e determinabile. Attualizzare una discussione sulla libertà d’informazione vuol dire anzitutto cogliere i segni dei tempi e i nessi semantici tra i paradigmi sociologici, giuridici, linguistici e, soprattutto, significa osservare la realtà mediatica senza le lenti deformanti di un’ideologia o di un’appartenenza politica. Tale ordine di considerazioni è ancor più imprescindibile nell’era tecnologica e multimediale che stiamo vivendo e che ci chiede di comprendere se e come le infinite opportunità dispensate dalla montante innovazione possano accrescere gli spazi di democrazia dell’informazione.
L’espressione “democrazia dell’informazione” richiama da una parte il principio democratico, con il popolo sovrano nelle scelte fondamentali che investono tutta intera la struttura dello Stato e, dall’altra, la crucialità dell’informazione, come strumento essenziale per il godimento, da parte del cittadino, dei diritti costituzionalmente garantiti. L’informazione diventa un carburante irrinunciabile nella costruzione di una cittadinanza matura e consapevole e, laddove si prenda atto dello slittamento semantico indotto dall’avvento della rete, il concetto di “cittadinanza digitale” appare uno straordinario concentrato di principi democratici declinati nel rispetto delle potenzialità di internet.
Scopo del presente studio sarà dunque quello di “rileggere”, con gli occhi dello studioso e dell’attento osservatore, le dinamiche recenti in materia di libertà d’informazione, sia nei media tradizionali che nei new media, sottolineando, con riferimenti a fatti precisi ed eloquenti, le difficoltà che incontrano i legislatori, i giudici e gli operatori del settore nell’approcciare i casi nei quali venga messo in discussione il principio di libertà, di volta in volta immolato sull’altare di pressioni corporative, interessi subdoli e oscuri, scontri tra poteri o tra potentati economico-finanziari.
 

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