8^ RAPPORTO
SUL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ
ITALIANA
Le privatizzazioni nel 2009: opportunita’ nelle
strategie di uscita dalla crisi economica
di Giuseppe Pennisi * * Professore emerito alla Scuola superiore della
pubblica amministrazione, professore all’Università
Europea di Roma ed all’Università di Malta. Premessa
Nei Paesi Ocse, il 2009 è stato caratterizzato non
solamente da un freno alle privatizzazioni (a
ragione della crisi economica internazionale) ma
anche da una forte ascesa dell’intervento pubblico,
mentre, nei Paesi in transizione dall’economia
pianificata al mercato e nelle economie emergenti,
il processo di denazionalizzazione è proseguito
secondo il ritmo degli anni precedenti la crisi, ove
non più rapido. In breve, il 2009 è stato l’anno
delle privatizzazioni asimmetriche.
Il tradizionale rapporto annuale della Reason
Foundation, uno dei principali osservatori
internazionali sulle privatizzazioni nei Paesi Ocse,
afferma che “l’interesse nelle privatizzazioni
rimane altissimo” (nonostante la crisi finanziaria
ed economica) e che “oggi come non mai i Governi
devono riesaminare con attenzione le loro priorità e
concentrarsi sulle funzioni a loro essenziali
utilizzando al meglio le capacità del settore
privato in materia di gestione “. Il rapporto, però,
pone l’accento non tanto sul processo di
privatizzazioni quanto sui progressi in materia di
partnership tra il settore pubblico e quello privato
e di gestione privata in settori come gli istituti
di prevenzione e pena e l’istruzione, specialmente
negli Usa, anche se tratta pure di privatizzazioni
in servizi pubblici quali i trasporti, l’acqua e lo
smaltimento dei rifiuti (Reason Foundation, 2009).
Non mancano certo episodi significativi di politiche
di privatizzazione messe in risalto dalla Reason
Foundation; il documento cita, in particolare,
l’esempio della città di Chicago.
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