8^ RAPPORTO
SUL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ
ITALIANA
Politiche e azioni per la difesa del suolo in
Italia
di Sergio Mattia *, Alessandra Oppio **, Alessandra
Pandolfi *** * Ordinario di Economia ed Estimo ambientale,
Politecnico di Milano
** Ricercatore di Economia ed Estimo ambientale,
Politecnico di Milano
*** Cultore di Economia ed Estimo ambientale,
Politecnico di Milano Difesa e consumo del Suolo
Il Suolo, che caratterizza attraverso i suoi tratti
distintivi ogni territorio, è un elemento composito
di grandissima complessità e fragilità, un fattore
insostituibile di peculiarità e diversità, una fonte
irripetibile di opportunità ed energie, una risorsa
che influenza fortemente qualsiasi forma vivente ed,
ovviamente, anche l’uomo, le sue attività, le sue
percezioni, le sue capacità. Il concetto di difesa
del Suolo, in genere declinato in termini di
protezione dall’aggressione di fenomeni ed eventi di
natura principalmente calamitosa, è solitamente
concepito in modo piuttosto restrittivo: in senso
lato, questa nozione potrebbe essere meglio
concepita come idea complementare al concetto di
consumo di Suolo1 in ogni sua differente
sfaccettatura (tra cui si sottolinea la dimensione
dello spreco), poiché lo spazio che ospita e
sostiene ogni fenomeno antropico e naturale viene
costantemente consumato da dette fenomenologie e
dovrebbe essere protetto dall’uso indiscriminato che
entrambe sono in grado di perpetrare.
In questa ottica, la categoria dello spreco di suolo
potrebbe essere attribuita a qualsiasi attività o
evento (naturale o antropico) che praticasse un
utilizzo del territorio tale da pregiudicarne le
caratteristiche e la capacità di rinnovarsi in modo
irreparabile (in quanto risorsa rinnovabile
solamente in periodi di tempo estremamente lunghi,
perciò, assimilabili alla categoria della non
rinnovabilità).
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