VII RAPPORTO
SUL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE
DELLA SOCIETÀ ITALIANA
Le concessioni autostradali
di Giorgio Ragazzi
Professore di Scienza delle finanze, Università di Bergamo. La
concessione è sostanzialmente un contratto col quale un ente pubblico
affida la costruzione e/o gestione di un’opera pubblica ad un’impresa
(privata o pubblica) cui viene riconosciuto, per un determinato arco di
tempo, il diritto a riscuotere tariffe regolamentate sull’uso dell’opera
pubblica.
La concessione può essere applicata anche a servizi pubblici, in
molteplici forme; qui considereremo solo il caso delle autostrade.
1. Pedaggi o imposte sui carburanti?
In alcuni paesi europei, in primis Italia e Francia, le autostrade
sono prevalentemente gestite in concessione e soggette a pedaggio, in
altri sono gratuite e finanziate con imposte, come il resto della rete
stradale (Ragazzi, Rothengatter 2006).
Il vantaggio del pedaggio, rispetto ad un’imposta sui carburanti con
pari gettito, è che il provento dei pedaggi è contrattualmente vincolato
al finanziamento delle autostrade.
Il pedaggio può quindi essere visto come un’imposta di scopo che pone il
gettito al riparo da pressioni politiche per destinarlo ad altri scopi.
Ciò vale anche quando il concessionario sia un’impresa interamente
posseduta dallo Stato.
In effetti, sia in Italia che in Francia, la rete autostradale è stata
costruita pressoché interamente da imprese pubbliche che operavano in
pratica come agenzie dello Stato, con l’unica differenza di essere
finanziate con pedaggi piuttosto che con imposte.
Il finanziamento con pedaggi comporta però costi di esazione molto più
elevati rispetto all’imposta sui carburanti. |