Condividi |

Premio internazionale alla Libertà
VI edizione

Sezione cultura

«Libertà, ovvero» il diritto di ciascuno di non essere sottoposto che alle leggi, di non poter essere né arrestato, né detenuto, né messo a morte, né maltrattato in alcun modo a causa dell’arbitrio di uno o più individui. Il diritto di ciascuno di dire la sua opinione, di scegliere la sua industria e di esercitarla, di disporre della sua proprietà e anche di abusarne; di andare, di venire senza doverne ottenere il permesso e senza render conto delle proprie intenzioni e della propria condotta. Il diritto di ciascuno di riunirsi con altri individui sia per conferire sui propri interessi, sia per professare il culto che egli e i suoi associati preferiscono, sia semplicemente per occupare le sue giornate o le sue ore nel modo più conforme alle sue inclinazioni, alle sue fantasie. Il diritto, infine, di ciascuno di influire sulla amministrazione del governo sia nominando tutti o alcuni dei funzionari, sia mediante rimostranze, petizioni, richieste che l’autorità sia più o meno obbligata a prendere in considerazione.

BENJAMIN CONSTANT, Discorso sulla libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni, 1819.

 

Edizioni precedenti


Testimonianza di un impegno

Sezione cultura

Oriana Fallaci

Sezione ricerca scientifica

Luc Montagnier

Sezione giornalismo

Enzo Bettiza

Sezione governance

Adrian Cadbury

Sezione editoria

Casa Editrice Rubbettino

Premio speciale
Ashin Sopaka

Motivazioni

Immagini