Perchè Milano
Sono particolarmente lieto che la seconda edizione del Premio Internazionale alla Libertà si svolga quest’anno al Castello Sforzesco di Milano dove, pochi anni fa, Società Libera organizzò con grande successo la mostra “Il cammino della libertà”.
Il consolidarsi del Premio, frutto del lavoro e dell’entusiasmo di Società Libera, è certo un buon segno: in anni in cui la libertà appare minacciata dalla barbarie del terrorismo e dall’insidia del conformismo, individuare esponenti che con la loro attività hanno dato un contributo importante alla difesa e alla diffusione di questo eterno ideale è un segnale importante. Come ci insegnano i maestri liberali, la libertà non può andare disgiunta dalla responsabilità, ossia dalla capacità di impegnarsi e di assumersi le conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni. Anche i premiati di quest’anno hanno dimostrato questo impegno, e contribuito così a migliorare la vita di tutti.
Milano è sede naturale per questo Premio: la sua storia e il suo sviluppo sono strettamente legati al rafforzamento di un clima di libertà, basato sulla fiducia nel mercato, sul confronto e sull’apertura alle più diverse culture. Questa sua storia sintetizza i vantaggi della libertà: società civile robusta, dibattito pubblico vivace, mercato, democrazia. In sintesi, benessere diffuso e istituzioni solide. Ed è proprio nella fiducia in questa cultura della libertà che Milano ha potuto offrire il suo contributo migliore al Paese. Uomini d’eccezione in una città sinceramente votata alla civiltà del confronto: certamente una bella sintesi per chi crede che la libertà vada non solo amata, ma difesa giorno per giorno, resistendo alle lusinghe dei luoghi comuni che della libertà sono tra i peggiori nemici.
Complimenti ai premiati, nella speranza, che è quasi una certezza, che la loro presenza al Castello ci impegni tutti non solo a credere nella libertà, ma soprattutto a difenderla nelle sue conquiste più preziose: il pluralismo, il rispetto per l’individuo, la tutela dei suoi diritti, la fiducia nel confronto.
Salvatore Carrubba
Assessore alla Cultura
Comune di Milano |
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