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V Rapporto sul Processo di Liberalizzazione della Società Italiana

LA CRIMINALITA’ VIOLENTA IN EUROPA E IN ITALIA

Ernesto U. Savona*

1. Premessa
C’è una domanda che corre nei giornali e che riguarda un fenomeno che preoccupa l’opinione pubblica. Si tratta della criminalità violenta. Siamo preoccupati, abbiamo paura che noi e i nostri cari si possa essere tra le vittime di atti violenti.
Per rispondere se il problema è in aumento o in diminuzione occorrerebbe declinare le diverse paure aggiungendo ulteriori domande: “paura di che cosa?” e “di chi?”. Il problema è complesso e questo capitolo ne affronta un aspetto, quello delle tendenze dei reati violenti. La domanda alla quale esso vuole rispondere è la seguente: quali sono le tendenze europee e nazionali della criminalità violenta?
L’analisi che segue è condotta sui reati denunciati alle diverse polizie nel periodo 1995-2005. Le fonti sono EUROSTAT per l’Europa e il sistema SDI (Ministero dell’interno) per l’Italia. Un’analisi più dettagliata si può trovare nell’ Ottavo Rapporto sulla sicurezza nel Trentino che il Centro TRANSCRIME ha prodotto su incarico della Provincia Autonoma di Trento e che è reperibile nel sito www.transcrime.it ed al quale questo capitolo fa riferimento.

2. Alcune avvertenze metodologiche
Confrontare i dati sulla criminalità è un’operazione difficile e rischiosa che richiede la massima cautela. Vale subito la pena informare il lettore delle difficoltà e dei rischi. Tra le prime c’è quella della compatibilità delle diverse definizioni delle categorie di reato che seguono le legislazioni nazionali. Tra i secondi c’è quello delle diverse rappresentazioni della realtà criminale operate dalle denunce. Se gli omicidi si denunciano tutti o quasi molti altri reati si denunciano meno o più a secondo di numerose variabili come la fiducia nella polizia nella soluzione del problema.
L’analisi che segue riguarda i 15 paesi della vecchia Europa e l’Italia. Si è preferito concentrarsi sui 15 proprio perché in questi paesi la qualità dei dati è migliore, così come si è preferito concentrarsi su alcuni reati “simbolo” come i reati contro le persone (omicidi e violenze). Dalla categoria dei reati violenti sono state escluse le rapine considerata la miscela di violenza ed appropriazione che le caratterizza.
Al fine di una migliore interpretazione dei dati occorre tenere conto delle diverse definizioni dei reati e delle caratteristiche del sistema di rilevazione dei vari paesi come spiegato nelle tabelle di seguito.
La definizione Eurostat di omicidio comprende: l’omicidio premeditato (murder), l’omicidio volontario (manslaughter), che include forme più attenuate di dolo quali l’omicidio preterintenzionale, quello passionale o per reazione, l’eutanasia e l’infanticidio. Sono esclusi l’aborto e l’aiuto al suicidio [Eurostat 2006].

* Professore di Criminologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

 

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