Premio internazionale alla Libertà - IV edizione
Testimonianza di un impegno
Pochi giorni fa, il 20 maggio, abbiamo ricordato il bicentenario della nascita di un grande liberale, John Stuart Mill, il cui insegnamento risulta ancora di grandissima attualità. È un segno ulteriore, se ce ne fosse bisogno, di quanto il pensiero liberale risulti ancora decisivo, anzi insostituibile, per lo sviluppo e la trasformazione pacifica delle società moderne.
Questa convinzione è alla base dell'esistenza di Società Libera, un'associazione di volontari animati dalla convinzione che occorra iniettare dosi sempre più coraggiose di liberalismo nelle democrazie occidentali.
Dell'insegnamento di Stuart Mill, voglio qui sottolineare un aspetto che mi pare particolarmente coerente con lo spirito di Società libera: la sua difesa intransigente della persona “anticonformista” che con le sue idee eterodosse contribuisce a stimolare il dibattito, a combattere i luoghi comuni, a sperimentare e a innovare. Credo che proprio la tirannia del conformismo rappresenti il maggiore pericolo dal quale dobbiamo guardarci. È conformismo dirsi tutti liberali, come oggi va di moda; è conformismo adeguarsi ai luoghi comuni del pensiero politicamente corretto che in pratica mortificano i fondamenti stessi del pensiero liberale: la fiducia nell'individuo, nel pluralismo, nel confronto, nel mercato.
Il Premio internazionale alla libertà ha il merito di portare ogni anno alla ribalta dell'opinione pubblica, grazie anche alla preziosa collaborazione della Rai, questi temi; e di presentare figure e organizzazioni che nella loro azione quotidiana hanno contribuito concretamente all'affermazione di questi ideali. Come milanese, sono particolarmente lieto che anche quest'anno, per la terza volta, la manifestazione si svolga nel capoluogo lombardo, dove forti e radicate sono la tradizione della libertà, il gusto per il dibattito delle idee, la passione civile.
Siamo tutti consapevoli che, in queste settimane, l'Italia sta imboccando una nuova strada: le novità politiche, l'elezione di un nuovo presidente della Repubblica (che non farà certo impallidire il rispetto e l'ammirazione che abbiamo provato in questi anni per Carlo Azeglio Ciampi), una nuova fase del confronto politico aprono prospettive inedite, delle quali non possiamo prevedere gli sviluppi. Sentiamo però tutti di essere entrati in una fase di novità, che richiede idee chiare e passioni profonde. Le une e le altre non sono incompatibili: la passione per la ragione e per i fatti, nella quale si riconosce un liberale, non può prescindere da una fiducia altrettanto profonda per la libertà, che egli vorrebbe si consolidasse sempre di più e permeasse di sé sempre più in profondità le nostre istituzioni. Questo premio è la migliore testimonianza del nostro impegno in questo senso.
Salvatore Carrubba
Comitato Scientifico
Società Libera
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