Ingrid Betancourt
Nata a Bogotà nel 1961, laureata presso l'Institut d'Etudes Politiques di Parigi, è madre di due figli di nazionalità francese.
Il suo impegno socio-politico inizia nel 1990 a seguito dell'assassinio di Luis Carlos Galan, candidato all'elezione presidenziale e favorevole all'estradizione dei narcotrafficanti negli Stati Uniti.
Ingrid Betancourt entra, come esperto, al Ministero delle Finanze colombiano, animata da intenti riformatori.
Successivamente, è eletta deputato, poi senatrice, con il numero più alto di voti nel Paese. Non smette mai di denunciare la corruzione e le ingiustizie. Non volendo compromettersi con i partiti tradizionali, crea il proprio, Oxigeno Verde.
Nel 2001, si dimette dal Senato per presentarsi alle elezioni presidenziale del 26 maggio 2002. Nel corso della campagna elettorale, si pronuncia in favore di una soluzione negoziata con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).
Ingrid Betancourt e la coordinatrice della sua campagna elettorale, Clara Rojas, sono rapite il 23 febbraio 2002. Questa sorte drammatica è conseguenza della sua lotta coraggiosa e incessante per la pace e per la difesa dei diritti dell'uomo, contro la corruzione, i narcotrafficanti e la violenza.
Unici segni di vita, dalla data del rapimento, sono due videocassette diffuse nel luglio del 2002 e nell'agosto del 2003, in cui Ingrid Betancourt denuncia la debolezza dello Stato colombiano. Il suo impegno politico ha ottenuto particolare risonanza con la pubblicazione, nel 2001, del suo libro autobiografico, "La rabbia nel cuore", vero e proprio grido per salvare il suo Paese.
Oggi, 281 comitati di sostegno in 38 Paesi domandano la sua liberazione, e 1060 Enti territoriali, fra i quali Parigi, Dublino, Cancun, Roma, l'hanno nominata cittadina onoraria.
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