PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTÀ
SERGIO RICOSSA
Nato a Torino nel Giugno 1927, si laurea in Economia nel 1949 a Torino, Università nella quale ha svolto la sua intera carriera accademica e di cui è professore emerito.
Assistente volontario nel 1950 lavora contemporaneamente, e fino al 1974, anche all'Unione Industriale di Torino. Nel 1961 è professore incaricato di Politica Economica e finanziaria disciplina della quale diventa straordinario nel 1963.
Membro della Mont Pelerin Society, Accademico dei Lincei e socio dell'Accademia di Agricoltura di Torino, ha collaborato e collabora a importanti riviste scientifiche e a vari quotidiani, tra i quali "La Stampa" e "il Giornale".
La sua attività scientifica, incentrata sulle problematiche della politica economica e della statistica economica, ha preso avvio proprio da studi di econometria con forte impronta pratica e dall'analisi del paradigma neo-classico e sraffiano al quale dedicherà anni di studio nel tentativo di smantellarne la costruzione teorica.
Deluso da tali ricerche, si rafforza in lui l'interesse e l'attenzione per i grandi temi del liberalismo economico e politico al quale dedica studi scientifici e divulgativi. Essi si caratterizzano per il riuscito tentativo di collegare la tradizione "liberista" italiana a quella della Scuola Austriaca, e si legano strettamente alla Sua opera di intellettuale "impegnato" nel "mercato delle idee". Attività che lo ha visto anche tra i fondatori ed animatori del CIDAS di Torino.
Nel campo scientifico il nome di Ricossa è legato agli studi di econometria, di economia politica e al monumentale "Dizionario di Economia" edito dalla UTET che è già alla terza edizione ed a numerosi scritti e volumi.
Accanto alla rigorosa attività scientifica, forse non meno importante, è l'attività di polemista e di saggista che si è sviluppata nei giornali e in molti libri di successo. In essi, con titoli sovente provocatori ("I perìcoli della solidarietà"; "Maledetti economisti. Le idiozie dì una scienza inutile"; "Elogio della cattiveria"), Ricossa ha messo in luce le sue doti di polemista e di acuto e raffinato scrittore di argomenti scientifici, riuscendo a renderne i temi e le argomentazioni comprensibili anche ai non specialisti.
Se per lungo tempo, in virtù delle tematiche scientifiche trattate con un limpido approccio liberale, Ricossa è stato considerato un economista isolato, oggi viene invece riconosciuto (si veda la recente intervista autobiografica pubblicata su "II pensiero economico italiano", 2001) come uno dei più significativi ed importanti esponenti della scienza economica italiana del secondo Novecento.
Un maestro del liberalismo contemporaneo.
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