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Quello che si vede e quello che non si vede.


(Questo libretto, pubblicato nel luglio 1850, è l'ultimo che Bastiat abbia scritto).

Introduzione.

Nella sfera economica, un atto, una abitudine, una istituzione, una legge, non generano solo un effetto, ma una serie di effetti. Di questi effetti, solo il primo è immediato; esso si manifesta simultaneamente con la sua causa: è visibile. Gli altri non si sviluppano che successivamente: non sono visibili; va bene se li si può prevedere. 

Qui sta tutta la differenza tra un cattivo ed un buon economista: uno si limita all'effetto visibile, mentre l'altro tiene conto e dell'effetto che vede e di quelli che occorre prevedere. Ma questa differenza è enorme, perché quasi sempre accade che, se la conseguenza immediata è favorevole, le conseguenze ulteriori sono funeste, o viceversa. Da cui segue che il cattivo economista persegue un piccolo bene immediato che sarà seguito da una grande male futuro, mentre il buon economista persegue una grande bene futuro, a rischio di un piccolo male immediato. Del resto, è così anche nell'igiene, o nella morale. Spesso, più il primo frutto di una abitudine è dolce, più gli altri sono amari. A testimonianza: la dissolutezza, la pigrizia, la prodigalità. Quando un uomo, colpito dall'effetto che può vedere, non ha ancora imparato a discernere quello che non vede, quello si abbandona ad abitudini funeste, non solo per inclinazione m anche per calcolo.

E questo spiega l'evoluzione fatalmente dolorosa dell'umanità. L'ignoranza sta intorno alla sua culla; perciò essa si regola nei suoi atti, dalle loro immediate conseguenze, le sole, all'origine, che possa vedere. E' solo in molto tempo che impara a tenere conto di tutte le altre conseguenze. Due maestri, ben differenti, le insegnano questa lezione: l'esperienza e la preveggenza.. L'esperienza detta legge efficacemente ma brutalmente. Essa ci istruisce su tutti gli effetti di un nostro atto, facendoli sentire; e noi non possiamo fare a meno di imparare che il fuoco brucia, a forza di bruciarci. A questo rude medico, io vorrei, finché possibile, sostituirne uno più dolce: la preveggenza. Per questo motivo, io cercherò la conseguenze di qualche fenomeno economico, opponendo a tali conseguenze quelle che non si vedono.

(Introduzione).
1. Il vetro rotto.
2. Il licenziamento.
3. L'imposta.
4. Teatro e belle arti.
5. I lavori pubblici.
6. Gli intermediari.
7. La restrizione.
8. Le macchine
9. Il Credito.
10. L'Algeria.
11. Il risparmio ed il lusso.
12. Diritto al lavoro, diritto al profitto.

Il lettore attento ci vorrà perdonare l'inversione tra Introduzione ed Indice, che nell'originale sono ordinati al contrario (prima l'Indice poi l'Introduzione). Questa inversione ci consente un miglior trattamento del testo in formato digitale.

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