PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTA'
VIII edizione
Premio Speciale alla Libertà
Rebiya Kadeer
Nata
nel 1946 ad Altay (Repubblica Popolare Cinese) è una leader nel
campo dei diritti umani, attiva portavoce del Popolo Uyghuro, che
vive nel Turkestan Orientale (conosciuto come Regione Autonoma dello
XinjiangUyghuro), nel Nordovest della Cina. Imprenditrice affermata,
negli anni 90 veniva considerata la settima donna più ricca della
Repubblica Cinese, dove fondò un’impresa commerciale e dei
grandimagazzini a Urumchi. Ha lavorato per dare aiuto ed opportunità
agli Uyghuri svantaggiati e nel 1997, diede origine al “Movimento
delle Mille Madri”, con l’obiettivo di permettere alle donne uyghure
di fondare una propria impresa. Deputata del Congresso Nazionale del
Popolo e della Conferenza.
Consultiva Politica del Popolo Cinese partecipò come rappresentante
cinese alla Quarta Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite nel 1995.
Inizialmente indicata come un modello di altruismo e di successo
degli Uyghuri, perse il favore del governo cinese per aver fatto
pressione affinchè abbandonasse le politiche repressive nei
confronti degli Uyghuri del Turkestan Orientale e le restrizioni
discriminatorie delle loro espressioni culturali e religiose. Nel
1997 fu privata del suo status di membro del Congresso Nazionale del
Popolo e della Conferenza Consultiva Politica e le venne negato il
diritto di recarsi all’estero. Fu arrestata nel 1999, mentre stava
per incontrare una delegazione del Congresso degli Stati Uniti in
visita nel Turkestan Orientale. Nel 2000, a seguito di un processo
segreto, fu condannata ad otto anni di reclusione, di cui due di
isolamento, fu testimone di brutali torture e maltrattamenti su
altri detenuti.
Il caso di Rebiya Kadeer si è imposto all’attenzione internazionale
quando Amnesty International e Human Rights Watch hanno denunciato
pubblicamente il suo caso e richiesto con forza la sua liberazione.
Nel 2000, Human Rights Watch le assegnò il riconoscimento più alto
in materia di diritti umani. Nel 2001, la Rafto Foundation l’ha
premiata con il Rafto Award. Il 17 marzo 2005, tre giorni prima di
una visita a Pechino del Segretario di Stato americano Condoleezza
Rice, fu rilasciata, ufficialmente per ragioni di salute, e riparò
negli Stati Unti, dove ottenne lo status di rifugiata. Due dei suoi
figli, Alim e Ablikim Abdureyim, stanno scontando lunghe condanne in
carcere e altri membri della sua famiglia sono stati frequentemente
perseguitati. Fin dal suo arrivo negli Stati Uniti, Rebiya Kadeer si
è prodigata attivamente per i diritti umani del popolo uyghuro.
Designata come Premio Nobel per la Pace nel 2006, 2007 e 2008, non
ha ottenuto il riconoscimento a seguito delle pressioni esercitate
dal governo cinese. Considerata come la “madre spirituale” del
popolo uyghuro, nel 2005, ha fondato la Fondazione Internazionale
per i Diritti Umani e la Democrazia degli Uyghuri.
Nel 2006, è stata eletta Presidente dell’Associazione Americana
degli Uyghuri, con sede a Washington, da dove lavora per promuovere
il diritto del popolo uyghuro ad usare mezzi pacifici e democratici
per determinare il proprio futuro politico. Nel 2006, è stata eletta
Presidente del Congresso Mondiale Uyghuro, che rappresenta gli
interessi collettivi della diaspora uyghura nel mondo. |
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