Marco Minghetti e le sue opere
Marco Minghetti: un liberale bolognese dal respiro
europeo
Carlo Monaco*
A tutti voi benvenuti a questo incontro che ha come oggetto di
riflessione le opere ed il pensiero di Marco Minghetti.
Ringrazio prima di tutto gli organizzatori, l'associazione Società
Libera, che oggi offre alla città di Bologna un'importante occasione di
riflessione; infatti non solo questa iniziativa su Marco Minghetti si
svolge qui in questa sala ma nel pomeriggio, in Palazzo Re Enzo, verrà
inaugurata una mostra sul liberalismo. Il filo conduttore di queste
iniziative è una riflessione attorno ai temi della libertà.
Questa parola fondamentale nella storia della nostra cultura non è
proprietà di alcuno, è proprietà, direi, di tutta la cultura politica
democratica. La riflessione sul rapporto della libertà, che è una sorta
di opzione primaria della cultura politica, con gli altri aspetti legati o
al tema della nazionalità o al tema del lavoro e dell'uguaglianza,
costituisce il nucleo fondante di tutta la riflessione politica.
Qualche parola in più va detta sulle ragioni di un convegno su Minghetti.
C'è una ragione un di campanile, nel senso che Bologna non sempre ha
valorizzato fino in fondo personaggi ed esperienze intellettuali di questa
città. Proprio nelle settimane scorse la nostra amministrazione comunale
ha istituito un premio letterario internazionale dedicato a Riccardo
Bacchelli, scrittore che ebbe grande successo da vivo, ma che poi é
passato anche lui nel dimenticatoio; eppure é un grandissimo scrittore
bolognese.
Quindi sicuramente questo elemento della bolognesità è una delle ragioni
che ci porta a riflettere su Minghetti. Però non vorrei che questo
venisse interpretato come un limite, nel senso che è solo l'occasione,
diciamo così, non è l'essenza del problema; infatti il ruolo politico di
Marco Minghetti ha un'importanza nazionale nella storia d'Italia e perfino
europea all'interno della riflessione sul liberalismo. Essendo stato
protagonista di prim'ordine della vita politica negli anni immediatamente
precedenti e successivi all'Unità d'Italia, il suo ruolo politico merita
di essere approfondito.
Il dibattito chiarirà tutti i termini del problema, ma io mi permetto
anche di sottolineare la straordinaria attualità dei temi che sono stati
al centro dell'azione e del pensiero di Minghetti. Sono tutti temi che
abbiamo ben presenti, mutati i termini ovviamente, nel dibattito dei
nostri giorni.
Per esempio si è dibattuto molto, appena dopo l'Unità d'Italia, sul tema
del centralismo e del decentramento. Oggi questa discussione si sviluppa
sotto l'etichetta del Federalismo; si usano altre terminologie, ma il
rapporto tra il potere centrale dello stato e le articolazioni
territoriali è stato uno dei primi grandi dibattiti già alle origini..
Minghetti entrò in conflitto, i relatori preciseranno meglio, con
Ricasoli e con altri proprio perché era favorevole all'istituzione delle
Regioni e ad un sistema federale del nostro territorio.
Questo è un problema sul quale Minghetti ha scritto e ha riflettuto. Le
scelte effettive dei governi furono di segno diverso.
L'altro problema di grandissima attualità è il rapporto che deve
esistere tra pubblico e privato, nazionalizzare o no le ferrovie, come
organizzare i sistemi dei servizi pubblici. I termini, ripeto, oggi sono
cambiati, sicuramente i problemi sono più complessi, però la natura del
resta immutata. Di qualche attualità è ancora il tema del rapporto tra
Chiesa e Stato: laicità, qualità della legislazione, la legislazione
matrimoniale, la legislazione sulla famiglia, che hanno visto storicamente
liberali e cattolici su posizioni spesso divergenti e conflittuali.
Forse il tema sul quale l'attualità è maggiore è scritto nel titolo
stesso di uno dei libri di Marco Minghetti sull'ingerenza dei partiti
politici nella giustizia e nell'amministrazione. E' un titolo molto
significativo; aggiornandolo, forse oggi dovremo parlare sull'ingerenza
del sistema della giustizia rispetto alla politica. In particolare
sull'amministrazione, sul rapporto tra partiti politici ed
amministrazioni, cioè governi locali degli enti e del territorio, il
dibattito è di strettissima qualità. Se non altro per il fatto che
l'attuale amministrazione comunale di Bologna, che ho l'onore di
rappresentare, si è caratterizzata con il tentativo di dimostrare che
l'attualità delle scelte amministrative non può essere dedotta
meccanicamente dell'orientamento politico.
Questa è la sfida che abbiamo lanciato in questa città; anche culturale,
dunque.
Tutte queste ragioni credo che giustifichino, insomma, lo scopo di questo
convegno. Perciò ringrazio i relatori altamente qualificati, studiosi di
lunga esperienza che hanno accettato di parteciparvi.
* Assessore del Comune di
Bologna |
|