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A.Servidio, L'Imbroglio nazionale, Alfredo Guida Editore, 2002 pp.399 € 19,65
Non e' una novita' che l'Italia sia nata male e cresciuta anche peggio, ma i più ritengono questa circostanza frutto, all'origine, sì di errori e insufficienze ma sopratutto di una condizione sociale della popolazione "refrattaria" ad esprimere uno "spirito nazionale". Nessuno ha voluto prendere seriamente in considerazione l'ipotesi che il processo di unita' abbia realizzato un disegno preciso e determinato, in cui l'omologazione dei popoli italiani si e' sostituita alla loro unificazione. La drammaticità con cui si presenta oggi il problema della mancata unificazione di un Paese unito da oltre 140 anni sottolinea un "buco nero" nella storia d'Italia. E' forse venuto il momento di indagare come e perche' il progetto di unione senza unificazione sia stato e sia effetto di una precisa volontà politica.
Tom Segev, Il settimo milione, Mondadori, 2001 pp.532 € 20,14
"Uno studio assolutamente originale sulle conseguenze dell'olocausto e sull'uso che puo' essere fatto dei ricordi di quei tragici eventi". Così George L. Mosse, studioso e storico del nazismo, autore del celebre La nazionalizzazione delle masse, giudica questo lavoro di Tom
Segev.
Il Settimo milione, infatti, riporta per la prima volta alla luce alcune delle pagine piu' sconvolgenti e meno note della storia contemporanea, il cui filo conduttore e' costituito dall'influenza determinante che lo sterminio di sei milioni di ebrei sotto il giogo nazista ha esercitato sull'identita' di Israele, sulla sua ideologia e sulle sue scelte politiche, anche attuali. Ne emerge un quadro inedito e per certi aspetti sconcertante in cui, accanto alle figure di primo piano come David Ben Gurion, Mnahem Begin o Nahum Goldmann, viene descritta la vita quotidiana degli israeliani, con i loro obiettivi comuni e i conflitti che ne hanno lacerato i legami sociali, una dimostrazione di quanto i tragici eventi del passato continuino a condizionare non soltanto la biografia dei singoli, ma quella di un'intera nazione.
R.Conquest, Stalin, Mondadori, 2002 pp.377 € 18,20
Pochi uomini al mondo hanno provocato effetti tanto devastanti e di lunga durata sulla storia quanto Josif Vissarionovic Dzugasvili, detto Stalin. Robert Conquest, senza dubbio lo studioso più autorevole della dittatura staliniana, ha delineato un ritratto magistrale del sanguinario georgiano, concentrandosi sui maggiori episodi della sua vita e della sua carriera di dittatore per trarne una riflessione sugli effetti che la sua personalità ha provocato nella storia del Novecento. Ne esce la figura di un leader paranoico che, una volta emerso dalla nomenklatura postleninana, grazie alla propria abilita' di ingannare gli avversari, manipolare i compagni e ordire intrighi, nessuno riuscirà più a fermare.
M.Ferrazzoli, a cura di, Cos'è la destra, Il Minotauro, 2001 pp.239 € 16,00
La necessità di far valere un'idea della politica meno ingombrante, meno estesa e meno invasiva ha indotto diciotto protagonisti della cultura italiana "non conformista" - ciascuno esponente di una delle "anime" che ne compongono il variegato e complesso mondo ideale - a spiegare il significato della "destra"; i suoi valori religiosi, politici, sociali e il suo rilevante bagaglio culturale.
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