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John Adams, Rivoluzioni e costituzioni, a cura di, Federico Mioni, Guida, pp.189

Il controllo del potere attraverso il potere è uno dei temi classici della storia del pensiero politico. Le soluzioni elaborate negli Stati Uniti possiedono una notevole originalità, e non solo a motivo dell'assetto federale di quel paese. 
La teoria dei "checks and balances", infatti, nasce e si afferma a un altro livello, nel senso che si esplicita nell'insieme dei freni e contrappesi che vengono posti fra gli organi supremi dello stato federale, così come fra quelli del singolo stato membro.
Leader bostoniano della rivoluzione e ispiratore diretto di molte costituzioni delle tredici colonie, capo della diplomazia americana in Europa assieme a Jefferson, esponente moderato del partito federalista e secondo presidente degli Stati Uniti, John Adams è il principale teorico di questo filone inaugurato da Montesquieu.

Paul Ginzborg,La democrazia che non c’è, Einaudi, pp.152

La democrazia e' un sistema politico mutevole e insieme vulnerabile. 
Per rivitalizzarla oggi è indispensabile connettere rappresentanza e partecipazione, economia e politica, famiglia e istituzioni.
Come si fa a proteggere il dono politico più prezioso dei nostri tempi, quello della democrazia? Certamente non con la sua esportazione forzata, né con la difesa miope di un modello rappresentativo già antiquato, né con l'assegnazione del potere politico a una sfera separata, dominata dai politici e dai partiti. 
No, per proteggere la democrazia bisogna rianimarla e ripopolarla. Bisogna creare una democrazia all'altezza del momento storico - un democrazia partecipata, di genere, economica e non solo politica, che esce dal "palazzo" ed entra nella cultura della gente.
Partendo da un confronto tra Karl Marx e John Stuart Mill, due voci che percorrono l'intero saggio, Ginsborg ci spinge a immaginare una democrazia diversa, più quotidiana e incisiva.

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