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Salvatore Carrubba
Post-Milano. Riflessioni senza pregiudizi su una città che vuole rimanere grande 
Edizioni Oscar Mondatori, pp. 99, € 8,40

Giornalista uomo di formazione e di cultura liberale, Carrubba deluso dalla mancanza di un’autentica cultura liberale nella classe dirigente del centrodestra milanese, si è adoperato per il recupero dei musei e dei grandi “monumenti” di Milano come Palazzo Reale, il Castello Sforzesco, la Scala, oltre ad una serie di importanti mostre e iniziative.
Purtroppo, troppo spesso, la cultura – denuncia Carrubba – è semplicemente utilizzata per costruire consenso, è proposta ai cittadini a seguito di visioni ideologiche. Il pluralismo, forse la più autentica espressione dello spirito liberale, sembra non godere di grande considerazione, in un contesto politico sempre più polarizzato e conflittuale. 
Le pagine di Post-Milano si propongono di riflettere sulla città nel suo complesso e sulla sua amministrazione, per denunciarne i limiti e metterne in evidenza le possibilità positive. 
Carrubba non fa sconti ai “colleghi” giornalisti, che troppo spesso magnificano o criticano solamente sulla base dell’appartenenza ideologica personale o del giornale per cui scrivono; non fa sconti nemmeno alla cosiddetta “società civile”, in particolare quella che contesta sempre senza proporre nulla e senza mai sporcarsi le mani a lavorare per la collettività. 
Lungi dalla malinconia tipica di chi guarda solo indietro, l’ex assessore propone delle riflessioni utili invece a chi guarda avanti verso gli ardui e decisivi traguardi che una grande città come Milano si deve porre, in un contesto di competizione globale. Una città (e un’amministrazione) che promuova i suoi talenti e che sappia far interagire il meglio di ciò che anima il proprio territorio; un Comune vicino alla gente, in grado di ascoltarne i bisogni e le speranze, aperto alle proposte, non arroccato nella classica torre d’avorio del potere. (Massimo Donaddio)

Amartya Sen
Razionalità e libertà
il Mulino, 2005 pp.496 34 €

Sen riflette su due concetti fondamentali in filosofia e nelle scienze sociali: i concetti di razionalità e libertà. 
Essi – argomenta Sen - non sono indipendenti l’uno dall’altro, ma sono reciprocamente in relazione.
Anzi si può dire che ciascuno dei due concetti ci viene in aiuto per capire l'altro più a fondo Così, tramite un affascinante ragionamento, che si dipana tra i vari saggi, emerge la conclusione fondamentale: la libertà risulta essere il fondamento stesso della razionalità. 
E’ evidente, infatti, come non si possa riconoscere la libertà indipendentemente dalle preferenze e dalle valutazioni ragionate di un individuo, così come è chiaro che la razionalità richiede libertà di pensiero.
Forte di questo approccio, Sen passa ad analizzare sia le domande di Razionalità nella scelta individuale (incluse le decisioni in condizione d’incertezza) sia le scelte sociali (inclusa l’analisi costi-benefici e la valutazione ambientale).

 

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