Biagio Muscatello, Friedrich A. von Hayek. Capitale, giudizi di valore e
Franco Angeli,
2004 pp. 288 € 16,00
Il pensiero di Hayek, uno dei più grandi economisti del novecento, offre strumenti di analisi molto utili per la comprensione di alcuni fatti economici come l'inflazione e la deflazione, il sovrainvestimento, la liquidazione delle fasi di boom. Ma lo studioso austriaco è stato anche un'acuto osservatore dei fenomeni sociali; sicché non si può parlare della sua filosofia politica, della sua teoria della giustizia, delle sue idee morali, se non si tiene conto della generale riflessione economica, all'interno della quale sono maturati gli altri contributi. Il suo pensiero, infatti, si articola su diversi piani conoscitivi. Ad esempio quando spiega i processi di apprendimento in The Sensory Order, egli tiene conto dei processi cognitivi che si sviluppano nell'ordine di mercato; oppure quando rifiuta il totalitarismo politico in virtù del dissesto che questa forma di dominio genera nel sistema produttivo; o ancora quando difende i principi fondamentali dell'ordine di mercato, guardando ad essi come patrimonio morale dell'umanità. Una riflessione, dunque, sistematica ma mai chiusa; mai cristallizzata intorno a proposizioni in grado di fornire certezze. Al contrario: Hayek evidenzia che l'agire umano avviene tutto in condizioni d'incertezza e di razionalità limitata sicché nessuno è esonerato dall'agire in modo responsabile.
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