Michele Ainis, Libertà perduta
Laterza, 2003 pp.144 € 10,00
Siamo più liberi di quanto fossimo mai stati i nostri padri, così almeno ci vanno ripetendo; invece non è vero. Alla libertà si va sostituendo la licenza, l'arbitrio del più forte; alla tolleranza è subentrata una miscela d'anatemi e di lavori collettivi. Giacché ogni conquista di libertà è sempre revocabile, e lungo il corso della storia è stata spesso revocata. Ora si tratta di riprendersela. Con uno stile ironico e brillante, una denuncia del malessere di cui soffrono gli italiani.
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