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Emma Rothschild, Sentimenti economici
Il Mulino, 2003, pp.382 € 28,00

Dal punto di vista dei "sentimenti economici" il mezzo secolo che va dal 1770 al 1820 fu un periodo caratterizzato da passioni e paure: entusiasmo sul piano dell'eguaglianza, libertà e giustizia sostenuto da Adam Smith, ansia per quello che Napoleone descrisse come il nuovo sistema di "libertà di commercio per tutti". Nel brillante affresco d'epoca che si compone in questo libro le idee dei grandi economisti rivoluzionari vengono riprese nell'intento di ricostruire il paesaggio reale del pensiero politico ed economico del tempo. Una lettura originale delle opere di Smith, di Condorcet e delle idee illuministiche: nel collegare il dibattito economico liberista all'interno delle teorie politiche, filosofiche e religiose coeve, l'Autrice mette in risalto come quelle teorie economiche fossero anche teorie morali, che esprimevano un progetto complessivo dell'uomo e della società. Ed è qui che la riflessione tocca anche l'oggi: il mondo del capitalismo vittorioso e globale - sostiene la Rothschild - trarrebbe vantaggio da una rimeditazione di quelle prospettive economiche ma anche filosofiche e morali, come pure un richiamo alla forza immaginativa e alla concretezza non arida che furono tipiche della economia politica del 700.

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