Antonio Galdo, Saranno potenti?
Sperling & Kupfer, 2003 pp.254 €16,50
Chi comanda in Italia? E innanzitutto: quali sono le scuole del potere? Antonio Galdo attraversa, con un lungo e affascinante viaggio che parte dagli anni del dopoguerra e arriva ai nostri giorni, i più importanti universi dai quali proviene la classe dirigente italiana. Dall'Iri all'Università Cattolica, dai sindacati ai partiti, da quelli che un tempo erano i simboli degli ormai ex "poteri forti"( Banca Commerciale, Mediobanca, Fiat) ai santuari della videocrazia. Fino alle blasonate tecnocrazie: la Banca d'Italia, Il Consiglio di Stato, il Corpo diplomatico. Con la caduta della Prima Repubblica e con la devastante scossa di Tangentopoli, si è dissolta un'intera classe dirigente, sono emerse altre élites, è aumentata l'importanza di alcune organizzazioni anche grazie alla loro forza sul territorio: dai nuovi partiti come Forza Italia e la Lega fino alla superlobby di Confindustria. All'ombra di una Chiesa che ha scelto, con realismo, di puntare sui movimenti più che su una improbabile ricostruzione del partito dei cattolici, è cresciuto il peso di reti come quelle di Comunione e Liberazione e dell'Opus Dei. La mappa dell'estabilishment, completamente travolta rispetto all'ultimo mezzo secolo di storia, è circondata dalla diffusa inquietudine di un paese che si interroga sull'attuale fragilità della sua classe dirigente.
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