Mark Jurgernsmeyer, Terroristi in nome di Dio
Laterza, 2003 pp.337 € 18,00
La metà dei trenta più pericolosi gruppi terroristici del mondo pretende di avere le proprie motivazioni nella religione. Ma come può la parola di Dio avallare atti di terrore contro esseri umani? Come può la violenza diventare un dovere sacro? Queste sono le domande al centro del libro lucido e acuto di Mark Jurgernsmeyer. Quello che impressiona è il suo sforzo di parlare agli ex-terroristi e di comprendere la logica che li guida. Terroristi in nome di Dio fa luce sugli spazi oscuri da cui sorge il terrore.Il legame fra religione e violenza è esploso e ha coinvolto le più diverse confessioni.Islamici, ebrei, cristiani, induisti, buddisti; tutti sono stati contaminati dal terrorismo religioso in nome del quale l'omicidio viene giustificato per affermare la propria fede. Questo libro ha il pregio di ricostruire, con le parole degli stessi terroristi, lo scenario complesso nel quale ogni religione finisce per diventare strumento e pretesto di lotta politica.
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