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Piero Ostellino, Il dubbio
Rizzoli, pp.393, € 17,50

La rubrica settimanale Il dubbio che Piero Ostellino tiene su "Il corriere della Sera", trova il suo felice approdo in questo libro, che raccoglie gli articoli più significativi scritti negli ultimi quattro anni. L'analisi delle vicende italiane e internazionali, condotta secondo la prospettiva liberale, cara all'Autore, dimostra come l'adesione ai valori e ai prìncipi del liberalismo, per quanto professata o sbandierata, trova ancora scarso riscontro nella politica e nei comportamenti politici nazionali, al punto che "non tutti possono ancora dirsi liberali e che per gli stessi liberali c'è ancora molto da fare". Molteplici, in questo quadro, i bersagli della sferzante critica di Ostellino: dalle spregiudicate speculazioni del "turbo capitalismo", capaci di generare terremoti finanziari ed economici di portata planetaria, alle carenze del sistema informativo italiano, eternamente dibattuto tra ideologia e sensazionalismo; dalla retorica pacifista e antiamericana al giustizialismo populista di certa parte della magistratura italiana; dalle classi dirigenti europee, inclini a procedere verso l'integrazione del continente attraverso un modello centralista e burocratico, analogo a quello che ha condotto alla creazione degli stati nazionali, alla società civile e politica nel nostro paese, non sufficientemente laica da mantenere distinte e separate le libertà di coscienza e l'autonomia dello stato dalla precettistica della chiesa. Eppure, per quanto incompreso o banalizzato, il liberalismo rimane l'unica via per ricostruire "un sistema di valori attraverso i quali si sostanziano la libertà e la giustizia, l'equità e il benessere". Lontano da ogni categoria ideologica, sempre, fuori dal coro, Piero Ostellino mette a nudo i vizi e le contraddizioni della società contemporanea, identificando nella libertà individuale il presupposto indispensabile della democrazia, del progresso civile ed economico.

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