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Newsletter Quindicinale
Anno VI - n. 109 - 1 luglio 2006

LA PROPOSTA
di Vincenzo Olita

Iscrizioni universitarie e lauree tendono ad aumentare. L'Italia ha scoperto il "credito formativo". Dipendenti pubblici, appartenenti alle forze di polizia, sindacalisti e numerose altre categorie possono conseguire lauree senza sostenere un certo numero, in alcuni casi sostanzioso, di esami.
E' sufficiente che l'Ente di appartenenza stipuli una convenzione con una Università, spesso privata, per vedersi riconoscere qualche anno di servizio come "credito formativo". 
Siamo ad una colossale presa in giro nazionale che si sviluppa nel silenzio del mondo imprenditoriale, accademico e politico, tanto loquaci nell'invocare efficacia, competitività delle nostre Università e qualità del sistema formativo.
Nel paese dei balocchi sono tutti soddisfatti. Le Università incrementano gli iscritti e quindi gli introiti; i promotori delle convenzioni, oltre a retribuzioni e Tfr, assicurano il titolo di "dottore" ai propri dipendenti; i ministri della Pubblica Istruzione vantano l'innalzamento della media dei laureati, che si avvicina così ai livelli europei.E che dire di società specializzate che prospettano, attraverso massicce campagne pubblicitarie, la possibilità di sostenere decine di esami in tempi irrisori? Come? Con quali metodi?
Crediamo sia del tutto inutile invocare qualche inchiesta giornalistica, un interessamento della magistratura, l'intervento di un ministro della Pubblica Istruzione.
Non ci resta che riaffermare la necessità di abolire il valore legale dei titoli di studio. Solo così arresteremo la corsa alla qualifica di "dottore" e daremo il giusto valore al sapere.

LIBERTA' E' ...
Intercettazioni telefoniche: a metà del guado tra libertà dell'individuo ed efficienza della giustizia.
di Vittorio V. Alberti

Le intercettazioni telefoniche sono uno dei temi che attraversano, ora in modo viscerale, ora in modo ragionato, le nostre cronache.

Noi di Società Libera, com'è nostro costume, non dobbiamo cedere alla tentazione di unire la nostra voce alla vulgata umorale che quotidianamente si consuma nei mezzi di comunicazione che passano dalle intercettazioni, alle guerre di religione, fino al grande fratello, per poi oscurarsi nuovamente con le cronache dall'Iran o da Baghdad. Noi dobbiamo comprendere e dibattere sul modo attraverso il quale la cultura libera, razionalmente libera (non utilizzo l'ormai modaiolo termine "liberale") possa tradurre i suoi concetti modellandoli di volta in volta sui fatti.

Ebbene, tale operazione intellettuale richiede un metodo di approfondimento e riflessione non sensazionale, ma analitico.

Nel caso delle intercettazioni telefoniche, occorre individuare quali siano i termini dai quali partire per giungere a un equilibrio soddisfacente.

Tesi: le intercettazioni sono uno strumento inevitabile e accettabile come metodo d'indagine.

Antitesi: l'abuso delle intercettazioni è lesivo della libertà individuale e l'utilizzo di informazioni processuali (quali il testo di una conversazione) per la diffusione sui giornali è ancor di più lesivo dei diritti dell'individuo.

Sintesi (o meglio, proposta di sintesi) l'intercettazione è fondamentale perchè "il braccio secolare" deve avere la possibilità di essere, come dire, più coercitivo del singolo individuo che infrange le leggi, tuttavia il cittadino deve avere la facoltà di tutelarsi dall'abuso e dalla denigrazione pre-processuale secondo un sistema di regole chiare e precise. Insomma, l'informazione deve informare, ma attenzione a non creare pubblici linciaggi. L'Italia è il Paese del diffuso malaffare e questo deve far riflettere parecchio sui nostri costumi. Tuttavia, se lo Stato fosse in grado di rispondere in modo più forte, efficace, sostenuto da procedure burocratiche, giudiziarie più rapide e certe, forse il processo arriverebbe ad essere la forma più alta della nostra democrazia, e non il trionfo del formalismo e dei tempi infiniti.

LA LIBRERIA DI SOCIETA' LIBERA
di Giancarlo Pagano

ARTICOLI:

"Intervista a Salvatore Carrubba - La cultura a Milano! Marketing e spettacolarizzazione" di D. G. Bianchi (Libero 18/6/2006)

"La cultura del compromesso" di S. Romano (23/6/2006) www.corriere.it 

"La dittatura dell'entusiasmo" di E. Gentile (25/6/2006) www.ilsole24ore.com

LIBRI:

Enzo Marzo "Le voci del padrone. Saggio di liberalismo applicato alla servitù dei media" Dedalo, € 15.

Il libro, che riprende nel titolo un'affermazione di Luigi Einaudi, è un atto d'accusa dello stato di degrado e di servitù del giornalismo italiano. L'autore, giornalista egli stesso, affronta il tema complesso della libertà d'informazione e il rapporto con il potere. [ ...] www.societalibera.org/recensioni/recensioni.htm

FRAMMENTO:

"Il fondamento di un una buona repubblica, prima ancora delle buone leggi, è la virtù dei cittadini”

Norberto Bobbio, Autobiografia, Laterza, 1997

E' attivo il blog del circolo di Roma di Società Libera all'indirizzo: www.societaliberaroma.blogspot.com

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IL MANIFESTO DELLA LIBERTA'

La newsletter è stata redatta da: Vittorio V. Alberti (Roma), Paolo Avanti (Milano), Fabrizio Garavaglia (Milano), Maria Cristina Nardini (Roma), Massimo Olivotti (Milano) e Giancarlo Pagano (Napoli).

 

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