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SOCIETA' LIBERA INFORMAZIONE N. 29 - 13 novembre 2001

E' OPERATIVO IL PORTALE ITALIANO SUL LIBERALISMO: www.societalibera.org

* AGENDA 

ROMA - 16 novembre - Presentazione alla stampa del "2° Rapporto sul processo di liberalizzazione della società italiana" - Residenza di Ripetta - Via di Ripetta, 231 - ore 11,00
 
ROMA - 17 novembre - 2^ Convention degli Aderenti a Società Libera - Residenza di Ripetta - Via di Ripetta, 231 - ore 10,30. Nel corso della Convention verrà assegnato il "Premio Bruno Leoni"  

MILANO - 21 novembre - Olita incontra gli aderenti al Circolo di Milano - Via S. Marco, 24 - ore 20,30

NAPOLI - 22 novembre - Riunione Consiglio Direttivo Circolo di Napoli - Via Caracciolo, 15 - ore 19,30 

BOLOGNA - 27 novembre - Convegno "Oltre la Tecnica - Le Idee di Adriano Olivetti" - ore 9,30
Cappella Farnese - Palazzo D'Accursio - Piazza Maggiore, 6

* NOVITA' SUL SITO

Nel link "Il documento di..." segnaliamo "Costituzione europea e principio di
Sovranità" di Vincenzo Caianiello

 * LA RECENSIONE

Bruno Lai, Popper in Italia, Rubbettino, 2001, pp.234 L.25.000
 
In questo lavoro Bruno Lai illustra le alterne vicende che hanno caratterizzato
la recezione di Popper in Italia, sottolineando, in particolare, come la fortuna
del pensatore austriaco sia dipesa quasi esclusivamente dall'accoglienza riservata
alla sua filosofia politica.
Un percorso che è stato assai sofferto e dibattuto dal momento che Popper,
agnostico e anticomunista radicale, "...non poteva risultare gradito alle due
principali correnti della filosofia italiana dell'epoca: cattolici e marxsisti" (p.17).
Avrebbe, allora,qualche fondamento la denuncia di Dario Antiseri, secondo cui
Popper sarebbe stato vittima di una congiura di politica culturale. Secondo questa
tesi - spiega Lai - :" al di la' di quelle che possono essere state le intenzioni che
hanno mosso i protagonisti, di fatto si era determinata in Italia una implicita e
non voluta convergenza di interessi tra intellettuali marxisti e cattolici a danno di
autori che, come Popper, non erano funzionali alle battaglie politico-culturali che le
due parti conducevano". (p.21). Inoltre l'epistemologia popperiana incontro' vivaci
resistenze anche perchè estranea alla tradizione filosofico-politica del liberalismo
crociano.
Sicche' soltanto nel 1972 si fece un definitivo passo avanti con la pubblicazione
di una monografia di Antiseri su Popper presso l'editore Armando: fu la fine dell’oblio. 
Erano trascorsi, infatti, ben 26 anni da quando Norberto Bobbio aveva recensito nel
1946 la prima edizione de La societa' Aperta e i suoi nemici.
Sarebbe pero' riduttivo attribuire la colpa della lenta e faticosa affermazione di
Popper in Italia soltanto ai cattolici e ai comunisti poiché una buona dose di
responsabilita' va attribuita proprio ai liberali. "Con poche eccezioni - ha denunciato
qualche tempo fa Raimondo Cubeddu - la stessa tradizione liberale italiana...prima non
aveva compreso Popper, e poi non era stata capace di valorizzarlo per farne la premessa
per un proprio rilancio". (R. Cubeddu, Prefazione a J.Shearmur, Il pensiero politico di
Karl Popper, Societa' Aperta, 1997, p.V).

Giancarlo Pagano

* LIBRERIA

D. della Porta, I partiti politici, il Mulino, 2001 p.217 L.20.000
 
I partiti politici sono considerati attori fondamentali nelle democrazie rappresentative.
E tuttavia da tempo l'evoluzione della loro struttura organizzativa e del loro
funzionamento desta numerosi interrogativi." Il partito politico ideologico di massa
- scrive l'autrice nelle sue conclusioni - e' stato capace di formare identita'
universalistiche, limitando attraverso l'ideologia gli interessi particolaristici. Oggi,
la protesta si articola anche attorno a richieste estremamente localistiche - di comune,
se non di quartiere, o di piazza - e procede per ondate rapidissime, capace di bloccare
dei progetti, ma non tanto di costruire soluzioni".
Di qui l'incertezza circa il ruolo dei partiti politici nei futuri scenari della democrazia. 

* ECOFORUM

Vatri prosegue il "servizio" di informazione per i frequentatori del sito inviando l'ultimo testo di Usamah
Bin-Laden del 3 novembre scorso.  
Ironizza poi sul comportamento dei politici e sulla pessima informazione diffusa dalla stampa circa la campagna antiterrorismo e l’inasprimento delle pene.  Segnaliamo un messaggio di Stefano Massa che sottolinea l’atteggiamento
di esclusione degli altri paesi europei nei confronti dell'Italia.
Alessandro Bernocchi concorda: siamo di fronte ad una crisi dell’idea di Europa,
incapace di darsi una politica comune perché ancora preda dei singoli interessi
nazionali.
Segue un intervento di Prospero che lamenta la totale assenza dell’idea di patria
nel nostro paese; tesi del tutto condivisa da Riccardo Lodi che aggiunge qualche
considerazione circa il ruolo dell’Italia in Europa. Il nostro paese fa poco per
rafforzare la sua presenza fra i parters comunitari;nessuna meraviglia, quindi, che
venga trattato come “fanalino di coda”.  

* IL FRAMMENTO

"...E nella vita ci sono piu' cose di quel che e' contenuto in qualsiasi particolare 
credo, filosofia, punto di vista, forma di vita o che altro, sicchè‚ non si dovrebbe mai
essere ammaestrati a dormire nella bara di un particolare insieme di idee, giorno e notte,
e un autore che presenta una tesi ai suoi lettori non dovrebbe mai essere così miope da
credere che non ci sia piu' nulla da dire".
da: Paul K. Feyerabend, Dialogo sul metodo, Laterza, 1993 cit.p.9

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