SOCIETA' LIBERA INFORMAZIONE N. 23 - 26 GIUGNO 2001
E' OPERATIVO IL PORTALE ITALIANO SUL LIBERALISMO: www.societalibera.org
Grazie alla collaborazione di Wind il filmato del Convegno "L'Europa e il futuro della politica", è on line! Dal vostro P.C. avrete la possibilità di seguire i lavori del Convegno svoltosi a Napoli, il 25 e 26 maggio. Basta entrare nel sito di Società Libera www.societalibera.org e cliccare il banner dedicato. Un indice degli interventi Vi permetterà di visionarlo nelle parti che riterrete.
* AGENDA
FIRENZE - 26 giugno, ore 17,30 Riunione del Circolo
CAGLIARI - 2 luglio, ore 18:00, Libreria Mondadori (Via Sonnino, 154),
presentazione del libro di Bruno Lai.
Intervengono Raimondo Cubeddu e Silvano Tagliagambe.
* LIBRERIA
Ilvo Diamanti, Politica all'italiana, Edizioni Il Sole 24 Ore, 2001 L.19.000 pp.292
Se prendiamo in considerazione i principali progetti politici elaborati
nella seconda metà degli anni Novanta in Italia ci accorgiamo che essi
delineano una parabola dal significato decifrabile anche se non del tutto
chiaro e coerente. Riforme incompiute che hanno tracciato i contorni
di una repubblica diversa dai programmi annunciati; una "repubblica
preterintenzionale", la definisce Diamanti. Dove il profilo delle istituzioni,
dei partiti e delle relazioni fra societa' e politica e' quanto mai incerto e
indefinito. Una terra di nessuno, solcata da iniziative, tensioni, spinte
eterogenee e contrastanti.
Massimo L. Salvadori, Storia d'Italia e crisi di regime, il Mulino, L.22.000 pp.180
Nella sua puntuale ricognizione storico-politica, che parte dal 1861 ed
evidenzia tutte le carenze di una nazione debole, l'autore illustra le
distorsioni che hanno caratterizzato nel nostro paese il rapporto tra forze
di governo e forze di opposizione, impedendo lo sviluppo dei tratti fondamentali
di una moderna democrazia: il normale avvicendamento tra due schieramenti stabili
e la reciproca legittimazione dei partiti. Le conclusioni sono che la transizione
cominciata con gli anni Novanta, pur registrando alcuni significativi passi avanti nel
processo di normalizzazione, non puo' dirsi compiuta. Fallito il tentativo di riscrivere
le regole del sistema politico e istituzionale, per dar vita a uno stato democratico nuovo,
in grado di consolidare la propria autorevolezza in seno all'Unione Europea, l'anomalia
italiana genera ancora i suoi velenosi frutti in un clima di rissosa guerriglia e di reciproca delegittimazione.
* LA RECENSIONE
Marco Minghetti e le sue opere, Società Libera, 2000 , € 10,33,
(per ordinare il testo tel/fax 02/97295339 - Società Aperta - E-mail:
fgagora@tin.it)
Marco Minghetti è stata una figura di grande rilievo nel panorama del
liberalismo italiano; prestigioso esponente della Destra di governo negli anni
immediatamente precedenti e successivi all'unita'd'Italia.
Eppure sulla sua opera e' calato un'opprimente silenzio che soltanto ora
comincia ad allentare la sua morsa grazie all'azione di Nicola Matteucci tesa
a rivalutare la figura di Minghetti come pensatore politico liberale. Un impegno,
questo, che segue tutta una serie di prestigiosi riconoscimenti: da quelli di Vittorio
Emanuele Orlando, fondatore della scuola italiana del diritto pubblico, a
quelli di economisti come Luzzatti, Ricca-Salerno e Fedele Lampertico. Ma anche
studiosi del calibro di Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto ricordano Minghetti
come un maestro, come un uomo di "non comune ingegno".
E a ragione, poiche' questi svolse un ruolo di primissimo piano nelle delicate
questioni politiche post-unitarie; basti pensare al formidabile problema
dell'organizzazione dello Stato. D'accordo con Cavour, infatti, Minghetti
elaboro' un progetto a favore dell'istituzione delle Regioni nell'ambito di un
disegno federalista di ampio respiro. La cosa pero' non si realizzo' a causa della
dura opposizione di Ricasoli, successore di Cavour; il barone si rivelò assolutamente
contrario al progetto perche' persuaso che il sistema regionale avrebbe rappresentato
la prima tappa della dissoluzione dello Stato e la "distruzione di ogni governo".
Minghetti però guardava lontano avendo capito che l'unico modo per
affermare in maniera duratura il liberalismo, in un paese arretrato e colmo di
contraddizioni, come l'Italia post-unitaria, era l'impegno a favore di un'attenta
opera di riforme amministrative e sociali. Provvedimenti in grado di rendere il nuovo
ordine statuale capace di comporre i molteplici conflitti che si sarebbero prodotti
in futuro con l'avanzata della modernita'.
Giancarlo Pagano
* ECOFORUM
Segnaliamo un primo messaggio di Vatri che richiama l'attenzione su un'articolo
di Franco De Benedetti, comparso sul Sole 24 Ore del 5 giugno, secondo il
quale il governo avrebbe dovuto farsi carico della vendita di due delle tre reti RAI.
Ma Vatri si affretta a denunciare le incongruenze di una simile proposta rilevando,
innanzitutto, che da un punto di vista liberale occorrerebbe che tutte e tre le reti
RAI fossero vendute e il canone abolito.
Segue un messaggio di Pagano che argomenta a favore di una riforma dell'educazione:
a suo giudizio occorrerebbe rifiutare l' impostazione cognitiva dominante rea di proporre
una conoscenza incapace di concepire i problemi in termini globali e quindi incapace di
aiutarci a cogliere nitidamente i legami tra le parti e la totalità. E' tempo - dice - di
attrezzarsi a concepire la complessità; soltanto così sarà possibile disporre di una
conoscenza: "realmente improntata alla libertà perché rispettosa delle molteplici
dimensioni nelle quali si esprime l'uomo".
C'è poi un'altro intervento di Vatri che svolge alcune considerazioni sull'incontro di
Seattle e su quello futuro di Genova, a proposito del G8. Se da un lato non sono
condivisibili le posizioni del "popolo di Seattle" - "oscurantiste e reazionarie" - dall'altro,
dice Vatri, va senz'altro difesa la protesta in quanto tale, che e' manifestazione evidente
del "diritto di resistenza", cioe' di quella libertà inalienabile e innegoziabile in virtu' della
quale ogni persona ritenendosi palesemente sopraffatta passa a difendersi.
( Sul diritto di "resistenza" segnaliamo il documento di Saverio Di Jorio, ora sul sito di
Società Libera nella sezione "Il documento di....").
* IL FRAMMENTO
"Essendo tutte le cose causate e causanti, aiutate e adiuvanti, mediate e
immediate, e tutte essendo legate da un vincolo naturale e insensibile che
unisce le piu' lontane e le piu' disparate, ritengo sia impossibile conoscere
le parti senza conoscere il tutto, cosi' come e' impossibile conoscere il tutto
senza conoscere particolarmente le parti".
da: B. Pascal, Pensieri, Mondadori, 1994, p.143
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