SOCIETA' LIBERA INFORMAZIONE N. 15 - 8 FEBBRAIO
2001
E' OPERATIVO IL PORTALE ITALIANO SUL LIBERALISMO:
www.societalibera.org
* AGENDA
ROMA - Martedì 13 febbraio ore 19,30 - Franco Tatò incontra gli
aderenti al circolo di Roma
MILANO - Lunedì 19 febbraio ore 21,00 - Nicola Piepoli sul tema
"Democrazia e Sondaggi" COORDINA: Claudio Martinelli
- Responsabile Circolo Società Libera di Milano
c/o Libreria Ancora - Galleria di via Hoepli
TORINO - Mercoledì 21 febbraio ore 20,00 - Vincenzo Olita incontra gli
iscritti al Circolo torinese
* PREMIO BRUNO LEONI
Società Libera ha istituito un premio per una tesi di dottorato. Il
bando di concorso è scaricabile dal nostro sito.
* LIBRERIA
N. Bobbio, La mia Italia,
Passigli Editori, Firenze, 2000 pp.444
L.60.000.
Si tratta di una raccolta di quaranta ritratti, biografici e in parte
autobiografici,
composti da Bobbio tra il 1945 e il 1997. La mia Italia illustra
la vita di
studiosi, politici, amici che coniugando valori morali,
impegno intellettuale ed
azione politica, hanno rappresentato quell'idea dell'Italia nella quale
Bobbio si
e' sempre riconosciuto.
Si tratta di un prezioso unicum;
di un gioiello letterario che consente di
rintracciare nelle pieghe del Novecento il profilo di un'Italia civile
di cui oggi
sentiamo fortemente la mancanza.
Bobbio ha gia' pubblicato in precedenza altri tre libri di ritratti e
testimonianze;
Italia civile del 1964, Maestri
e compagni del 1984 e Italia
fedele, dedicato a
Gobetti nel 1986.
Z.Bauman,
La solitudine del cittadino globale, Milano, Feltrinelli, 2000 pp.227
L.40.000
Euro 20,66
Le
politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni hanno posto le condizioni
per lo
sgretolamento
del tessuto sociale, esaltando la liberta' dell'individuo a scapito
della
dimensione collettiva. Ma una simile liberta', basata sull'assenza di
limiti,
sul
disinteresse al bene comune e sul conformismo, e' in realta' illusoria
per la
sua
sudditanza ai modelli e ai consumi imposti dal mercato, e ha come
conseguenza
l'aumento della impotenza collettiva e la paralisi della politica.
Di qui
la tormentosa sfiducia esistenziale che caratterizza l'uomo
dell'Occidente,
il suo
senso di solitudine e di precarieta'.
* RECENSIONE
M. Minghetti, I Partiti politici e la loro ingerenza nella giustizia e
nell’amministrazione, Società Aperta Edizioni, Milano, 1997 pp.231
L.25.000
Molti sono stati i
mutamenti politici di rilievo, da quando Marco
Minghetti ebbe a scrivere il suo saggio del 1881 contro l'ingerenza
dei partiti nella giustizia e nella pubblica amministrazione.
Infatti, se da un lato si
è passati dallo Stato "guardiano" a quello del
benessere, dall'altro, in particolare sul versante dell'amministrazione
della giustizia, è del
tutto mutato un intero universo funzionale: non
solo, quindi, il rapporto fra il giudice e la Legge, ma il
carattere stesso
della produzione legislativa che si è spaventosamente dilatato.
La conseguenza di tutto ciò - forse non voluta ma certamente
prevedibile - è stata che l'intera magistratura, a causa del nuovo
e
immenso potere di cui è venuta disponendo - e' diventata oggetto
di interesse e di pressione politica dando luogo a dinamiche del tutto
nuove.
Sicchè le soluzioni che Minghetti proponeva nel suo saggio oggi
sono
palesemente inattuali. Non lo è però il suo insegnamento che
resta valido
sotto molteplici aspetti; intanto perchè mostra uno spirito indomito,
genuinamente liberale e fortemente antidogmatico, sensibile
all'importanza
del dato empirico e alla ricerca comparata. Poi perchè - come sottolinea
anche Carlo Guarnieri nell'introduzione - le sue prescrizioni, al
di là delle
specifiche indicazioni, mostrano di essere tutt'altro che tecniche
rivelandosi
invece preziosi condensati di liberalismo. Vere e proprie lezioni
nelle quali
Minghetti ha inteso indicare all'uomo di Stato il percorso da
seguire per
impostare una sana azione di governo, fondata sul perseguimento dei
fini
generali e sui princìpi di libertà e di giustizia.
Sta tutto qui, dunque, il significato della sua diuturna lotta
contro l'uso che gli
uomini politici fanno delle istituzioni dello Stato; contro
l'ignobile:" tendenza
ad insinuarsi nella giustizia e nell'amministrazione, e farvi penetrare
spiriti
partigiani per trarle a profitto di se' medesimi e degli aderenti o
almeno per
conservare forte e vigoroso il partito, diffonderlo coi benefici e colle
minacce e
mantenere il governo nelle proprie mani"(cit.p.43).
Giancarlo Pagano
Il nostro moderatore propone alcune considerazioni su un tema
che
ha occupato, polemicamente, le pagine dei nostri quotidiani nei giorni
scorsi. Si tratta della richiesta di mano d'opera che industriali del
Nord
avrebbero fatto al Sud poichè - queste le loro ragioni -
incontrerebbero
difficoltà a procurarsela in loco. Domanda e offerta di
lavoro - commenta
allora Vatri - "non intendono i ncontrarsi".
Poi però, con un semplice
ragionamento,
dimostra come sia proprio lo Stato il principale responsabile
del mancato
incontro fra domanda e offerta; e conclude: "Da
un
punto di vista “liberalistico” la terapia è
semplice: libertà di proprietà,
giustizia
funzionante e rapida, libertà contrattuale, dimagrimento dello
stato".
Segue un'intervento
di Pagano che riprende la discussione sui Circoli;
a suo
giudizio questa resta una questione delicatissima che richiede
da parte
di
tutti la massima attenzione. Poichè - dice - soltanto da un
loro efficace
coordinamento deriverà
la superiore forza d'impatto della nostra Associazione.
Sicchè
propone la realizzazione di una "struttura, elastica e
flessibile, che possa
tener
conto della mobilita' derivante dall'azione dinamica dei
circoli".
Il
successivo intervento è ancora di Vatri che condivide la
proposta avanzata
da
Pagano e di suo aggiunge che, al fine di evitare la perdita del
contatto fra il
socio
del circolo e l'Associazione stessa, resta di vitale
importanza "creare e
sviluppare
il senso di appartenenza e di privilegio del socio".
Obiettivo che può
essere
raggiunto mediante un'azione "combinata" centro-periferia.
Al "centro"
il
compito di elaborare un programma di sostegno e di servizio
diretto ai
soci,
ai Circoli quello di tenere uniti gli associati
mediante incontri conviviali,
discussioni
e manifestazioni non necessariamente "ufficiali".
* IL FRAMMENTO
"Pertanto noi dovremmo sforzarci di togliere tutte le pastoie alla
liberta'
individuale che non sono punto necessarie, al qual fine gioverebbe
riprendere in esame parecchie leggi, e sopratutto i regolamenti fatti
dal
governo, per sterparne tutto cio' che non e' strettamente richiesto
dagli
interessi generali e dai fini dello Stato: e la parte restante e
necessaria,
salvarla e coordinarla insieme dandole anzi un valore maggiore...".
da: M. Minghetti, I partiti politici e
la loro ingerenza nella giustizia e nell'amministrazione,
Società Aperta Edizioni, Milano,
1997 cit.p.195
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