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"Società Libera informazione" N. 7 - 20 giugno 2000

* AGENDA
Milano - 22 giugno - Incontro degli Aderenti a Societa' Libera - Viale Tunisia, 39 ore 21
Roma - 24 giugno - Riunione dei Presidenti dei Circoli di Societa' Libera - Via dei Prefetti, 17 ore 11
Bologna - 28 giugno - "Etica liberale e problemi dei nostri tempi. I diritti delle persone e delle famiglie" - convegno - Sala del Baraccano Via Santo Stefano, 119 ore 20.45 partecipano: A. Servidori, V. Fabj, M. Sesta, S. Ottani, M. Gagliardi

* LIBRERIA
M. Novack - Spezzare le catene della poverta' , liberilibri, Macerata, pp. 120, L. 26.000
Il capitalismo democratico come strumento per spezzare le catene della poverta' sulla quale prosperano, da sempre, miseria morale, ignoranza, dispotismo, odio razziale, conflitti di classe, paura.
Il capitalismo come costruzione morale e materiale dell'uomo che, in quanto figlio di Dio creatore, fatto a Sua immagine, e' homo creator.
L'analisi di Novak, condotta alla luce dei piu' recenti documenti della dottrina sociale della Chiesa, contribuisce a rimuovere l'inveterato pregiudizio di una parte della cultura cattolica contro la societa' capitalista e a rendere chiarissimo il valore etico dell'attivita' imprenditoriale che e' non solo fonte di ricchezza, ma anche palestra di esercizio dello spirito di cooperazione e del senso di responsabilita' individuale. Una chiave di lettura del capitalismo che ripropone con sempre maggiore persuasivita' il modello di una tradizione "cattolico-whig" riscontrabile in un lungo percorso che si snoda da san Tommaso alla tardoscolastica, fino a Einaudi e a don Sturzo.

* LE RECENSIONI
AA.VV. La società Libera e i poteri neutri, Società Aperta Edizioni, Milano, 
1998 pp.137 Lire 10.000 - tel/fax 02.97295339 e.mail fgagora@tin.it
Molti sono liberali e non lo sanno, altri ne sono lontani pur tuttavia convinti di esserlo. Come mai? Perché è tanto difficile capire se si è liberali? Probabilmente perché - come ha scritto Matteucci - il liberalismo non può far riferimento a testi fondamentali che ne consacrino, una volta per tutte, il contenuto. E' sì vero, infatti, che il suo acerrimo nemico è rappresentato dal dispotismo, ma è anche vero che quest'ultimo ha assunto nel tempo forme assai diverse: in pratica il liberalismo: "cambia contenuti come cambiano i problemi, perchè cambia l'avversario." (p.13)
Ciò impone al liberale un comportamento di costante vigilanza al fine di evitare che sempre nuovi antagonisti finiscano col metterne a repentaglio le conquiste. Fra questi uno è di antica data ed è senz'altro il più agguerrito; si tratta dello Stato interventista e pianificatore. Quello Stato cioè che ha proliferato quando ai parlamenti è stato conferito l'illimitato potere di spendere senza effettivo controllo. 
Se a ciò si aggiunge la potestà del prelievo fiscale si capiscebene perchè lo Stato prospera ingigantendosi sempre più: può prelevare liberamente, spendere come vuole e redistribuire il reddito a sua discrezione beneficiando gruppi politicamente rilevanti. 
Se questo è lo scenario, il dibattito sulla neutralità istituzionale dei poteri assume quindi grande importanza; tanto che Società Libera ha pensato bene di dedicare al tema uno dei suoi primi convegni di cui questa breve pubblicazione è il risultato. 
Fondazioni, magistratura e autorità indipendenti rappresentano in Italia una realtà estremamente variegata ma la conclusione degli studiosi è abbastanza chiara e per nulla lusinghiera: l'intero discorso sulla neutralità si presenta per lo più come una copertura grazie alla quale lo Stato continua ad adottare una decisa ed incisiva politica di intervento. 
Giancarlo Pagano

Carlo Lottieri, Denaro e comunità. Relazioni di mercato e ordinamenti giuridici nella società liberale, Napoli, Guida Editore, 2000, lire 19.500.
Con questa riflessione sul ruolo sociale del denaro e sul rapporto tra libertà di mercato e comunità volontarie, l’autore offre un’aperta difesa dei diritti individuali. La tesi al centro di questo volume è che soltanto entro una società libera, la quale riconosca l’inviolabilità dei diritti di proprietà, è possibile assistere alla nascita e allo sviluppo di autentiche comunità, sorte dal basso e per iniziativa dei singoli. Non è affatto vero, d’altra parte, che queste ultime siano incompatibili con il mercato, né tanto meno che la società liberale metta in discussione la possibilità stessa di spazi comunitari e familiari.Volto ad esaminare il rapporto tra la filosofia giuridica liberale e la moderna tradizione sociologica, il presente volume pone al centro della propria attenzione le relazioni interpersonali che hanno luogo in una società di mercato, così come è stata immaginata da quegli autori liberali che hanno messo in discussione i sistemi politici statizzati dell’età contemporanea, giungendo a prefigurare società integralmente fondate sul diritto di proprietà e sulla libertà contrattuale.Nel primo testo - che svolge la funzione di pars destruens - viene analizzato il modo in cui il denaro è stato spesso esaminato all’interno della sociologia moderna. Riflettendo in particolare su Tönnies e di Simmel, l’autore contestata la fondatezza di quelle ricerche che hanno contrapposto in modo del tutto artificioso la socialità autoritaria della Gemeinschaft e la libertà asociale della Gesellschaft, finendo per identificare la società di mercato e l’ordine giuridico statuale, il liberalismo e la modernità.L’altra sezione del libro - pars construens - prospetta invece una teoria non coercitiva della comunità, e quindi compatibile con il rispetto della persona e della proprietà privata (da intendersi quale limite morale, e quindi quale frontiera che definisce i confini giuridici della nostra libertà d’azione). Vengono qui messe in evidenza le ragioni ultime che possono favorire lo sviluppo di relazioni sottratte ad ogni costrizione, ad ogni pianificazione sociale e ad ogni violenza, insieme ai motivi che si trovano all’origine della crisi profonda dei sistemi politici contemporanei.

* ECOFORUM
Il Forum delle proposte è attualmente quello nel quale prosegue il dibattito dopo la pausa tecnica dovuta allo spostamento del nostro sito su altro server.
Da segnalare, innanzitutto, l'intervento di Raimondo Cubeddu a proposito dell'articolo critico apparso sul Corriere della Sera a firma di Enzo Marzo. Questi,infatti, mette sotto accusa la mostra sul liberalismo organizzata da Società Libera perchè - a suo dire - non "rende giustizia alla varietà del pensiero liberale". Gli organizzatori avrebbero dato "eccessivo spazio a economisti austriaci minori [dimenticandosi] degli Hobhouse, i Dewey, i Berlin, i Gobetti". 
Di qui il disappunto di Cubeddu che sottolinea quanto il pregiudizio ideologico di Marzo impedisca di dare il giusto peso a studiosi del calibro di Hayek,Mises, Popper, Rothbard e Leoni nell'ambito del pensiero liberale. Definire questi ultimi 'economisti austriaci minori' è davvero improponibile, tanto più - e vale la pena ricordarlo - fu proprio un liberale moderato come Einaudi a riconoscere agli economisti austriaci dell'ultima generazione il merito di aver contribuito in maniera determinante alla rinascita e al rafforzamento del pensiero liberale nel mondo. "Alcuni di essi - scrisse - i più pugnaci dell'eletta schiera, i giovani viennesi eredi della gloriosa scuola dei Menger, dei Böhm-Bawerk e dei Wieser [...] Codesti giovani economisti [...] danno speranza di diventare una delle maggiori forze spirituali del mondo". 
Cubeddu conclude invitando Enzo Marzo al confronto; semmai proprio come ospite nel Forum di Società Libera. 
C'è poi un'altro intervento che si ricollega ad un precedente scambio di vedute circa la necessità di trovare temi e forme più adeguate per parlare di liberalismo alla "gente comune". Al cittadino - scrive l'Autore - forse riuscirebbe più comprensibile un dibattito sul problema di questi giorni: le liste gonfiate da morti ed emigrati. 
Da qui sarebbe poi semplice avviare un dibattito sulla rappresentanza, sui sistemi elettorali e su quant'altro riguarda la democrazia e una Società Libera.

* IL FRAMMENTO
" Lo studio della storia mi convince che la maggior parte del cattivo governo proviene dal troppo governo".
Thomas Jefferson
[Segnalato da Giuseppe M. Vatri]

*COMUNICAZIONE
Il prossimo numero di Societa' Libera Informazione e' previsto per il 15 settembre.

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