"Società Libera Informazione" n. 5 - 3 maggio 2000
* AGENDA
Roma 04 - 31 Maggio 2000 Mostra " il Cammino della Libertà Rassegna sul pensiero liberale nella storia dell'occidente, Palazzo della Sapienza - Corso del Rinascimento, 40.
Orario: dal lunedì al venerdì ore 10 -18; sabato e domenica ore 9 - 13
Milano 12 Maggio " Democrazia e liberalismo nella Società aperta" conferenza di Valerio Zanone Scuola 2000 di Liberalismo di Milano Via Lanzone, 53 - ore 18.00
Roma 15 Maggio "Democrazia liberale e democrazia assistenziale" prof.Giuseppe Bedeschi; Società Libera , Via dei Prefetti n. 17, ore 21.00
* LIBRERIA
Il ritorno di Nozick
Autore nel 1974 di un volume di filosofia politica ("Anarchia, stato e utopia") che ha riscosso uno straordinario successo accademico e su cui sono stati versati fiumi di inchiostro, Robert Nozick torna in libreria con una nuova versione del suo libro più noto. Tradotto da Gianpaolo Ferranti e presentato da Sebastiano Maffettone, il testo colma un vuoto, dato che la vecchia versione era da tempo irreperibile. Importante anche se sopravvalutato, Nozick costruisce una teoria del liberalismo che pone al centro la proprietà privata e i diritti individuali, sebbene in piu' punti appare privo del rigore logico che contraddistingue - ad esempio - altri autori libertari come Lysander Spooner e Murray N. Rothbard. Robert Nozick, "Anarchia, stato e utopia", Milano, Il Saggiatore, 2000, lire 49.000
Coniugare valori e libertà
In questo suo ultimo libro, Sergio Belardinelli utilizza i contributi intellettuali di alcuni grandi liberali (da Tocqueville a Hayek) per sviluppare una riflessione che si sforza di evidenziare la compatibilità di un pensiero alto (anche "aristocratico"), di una forte sensibilità religiosa e di un profondo rispetto per la libertà e la dignità del prossimo. Si può essere liberali, insomma, riuscendo a contemperare gli spazi aperti della globalizzazione e la giusta esigenza di non perdere le proprie radici. Ma anche sapendo accordare individualismo e senso della comunità.
Sergio Belardinelli, "La comunità liberale", Roma, Studium, 1999, lire 26.000
Criminalità ideologica e potere di Stato
Noto intellettuale e saggista francese, Alain Besançon si ripresenta al pubblico italiano con un suo libro volto a fare il punto sul Novecento: il secolo del comunismo, del nazismo e di due guerre mondiali che hanno cambiato il volto del pianeta. Molto acuto nel denunciare i vizi radicali delle ideologie totalitarie e la complicità di quanti non hanno saputo e voluto opporsi ad esse, questo libro si inserisce in quella letteratura che non chiude gli occhi di fronte al male, ma cerca di trarre dalla storia tutte le lezioni che possono servire all'umanità' di oggi e di domani.
Alain Besançon, "novecento: il secolo del male", Roma, Ideazione, 1999
Federalismo & Libertà (anno VI, n. 5-6, settembre - dicembre 1999)
Pubblicazione liberale che fin dalla propria nascita e' sempre stata molto attenta ai temi del federalismo, la rivista diretta da Mauro Marabini sembra crescere numero dopo numero: per qualità e dimensioni (l'ultima uscita e' di ben 360 pagine) .Punto di incontro di studiosi di differente sensibilità ma uniti dall'interesse per i temi del federalismo liberale, F&L nel suo ultimo numero del 1999 offre la possibilità di riflettere sulla situazione desolante del federalismo europeo, sullo stallo dei processi di riforma autonomistica tentati in Italia e su altre questioni di grande attualità: dalla crescita demografica all'immigrazione, dal diritto di portare armi alla libertà scolastica.
(tel.0151-239969; info@ilfenicottero.it)
* LA RECENSIONE
N. MATTEUCCI, L'eredità di Von Hayek, Milano, 1997 pp. 75 L.10.000 - Società Aperta, tel./fax 02.97295339 e mail fgagora@tin.it
Studioso di grande statura intellettuale e di indiscusso rigore morale, Friedrich Von Hayek ha riscosso un ampio successo internazionale non soltanto per la vastità della sua produzione scientifica, che gli è valsa il conferimento del premio Nobel per l'economia nel 1974, ma anche per la raffinatezza teorica degli argomenti con i quali ha difeso la libertà contro i suoi detrattori.
Ciononostante, in Italia, la sua lezione fa fatica ad affermarsi; ancora oggi, infatti, non mancano resistenze sorde e silenziose.
Da un lato per l'ostracismo della cultura egemone di sinistra che non gli ha mai perdonato il lavoro - poi divenuto famoso- "La via della servitù", con il quale l'intellettuale della grande Vienna fece a pezzi, nel 1947, il socialismo pianificato e la mentalità antiliberale che si celava dietro dietro di esso. A rallentare però la ricezione del pensiero di Hayek stanno anche numerosi fraintendimenti che hanno pesato sulle scelte editoriali inerenti le traduzioni dei suoi lavori. Si e' finito così col presentare in maniera frammentata e disunita aspetti del suo pensiero che avrebbero dovuto, invece, essere enunciati organicamente.
Sicché presentare ai lettori il complesso e articolato sistema hayekiano non è semplicissimo; occorre grande padronanza intellettuale in più ambiti disciplinari ed elevata capacità di sintesi. Doti che Nicola Matteucci possiede in ampia misura tanto da fare di questa breve pubblicazione una ordinata e coerente esposizione delle diverse "anime" che hanno ispirato la riflessione del pensatore austriaco: l'economista, il sociologo e lo psicologo. Figure, queste, tutte cresciute e maturate insieme, nel tentativo di dare risposte plausibili alla grande questione rappresentata dalla complessità.
Lo sforzo teorico e metodologico più importante di Hayek, infatti, è stato proprio quello di elaborare un concetto in grado di fornire spiegazioni circa il funzionamento delle istituzioni in società complesse ed evolute, quali le moderne democrazie liberali.
Sicché la nozione di "ordine" da lui messa a punto per questo scopo, riveste un' importanza fondamentale e deve senz'altro essere considerata come il filo conduttore e l'elemento unificatore dei suoi studi nei più diversi ambiti di ricerca.
Giacarlo Pagano
* ECOFORUM
Sul versante delle proposte c'è stata grande attività.
Intanto si è provveduto a stilare un breve regolamento che prevede la presenza di un moderatore al quale è affidato il compito di stimolare e orientare la discussione.
Ecco l'art.1
"Art.1 - I Forum di Società Libera sono aree di discussione intese ad approfondire e promuovere i contenuti del liberalismo attraverso il più ampio confronto fra coloro che si sentono partecipi di questa tradizione culturale.
I Forum di Società Libera sono oasi di Libertà fondate sulla serietà, sull'originalità, sullo spirito d'iniziativa, sulla tolleranza e sul rispetto dell'altrui dignità.
Ognuno è tenuto ad osservare un comportamento che renda omaggio a questi principi in eludibili".
Si è poi deciso di chiudere definitivamente il Forum sulla democrazia, ormai del tutto esaurito. In alternativa si è pensato ad un Forum che indagasse il complesso rapporto fra la dottrina liberale e la logica del conflitto. Non è mancata però qualche osservazione polemica; simili argomenti - si è detto - per quanto interessanti, sono fuori della portata della gente comune.
Risultano, quindi, inutili e demotivanti. Meglio sarebbe discutere quali sistemi sarebbero da adottare per formare i giovani ed insegnar loro ad amare e comprendere la libertà.
Va segnalato, inoltre, l'ennesimo richiamo del Presidente del Circolo di Parma circa la necessità che i Circoli si riuniscano più spesso per mettere a punto azioni comuni. A tale richiamo si è unita la proposta di organizzare un coordinamento permanente dei circoli stessi, anche in forma telematica.
Non è mancato, infine, un richiamo forte ad un maggiore impegno da parte di tutti nel sostenere gli ideali di cui ci facciamo portatori.
* IL FRAMMENTO
"La minaccia peggiore per la libertà non consiste nel lasciarsela strappare - perché chi se l'è lasciata strappare può sempre riconquistarla - ma nel disimparare ad amarla e nel non capirla più".
Georges Bernanos, cit. da Elogio della libertà a cura di D. Porzio, Milano, Ferro Edizioni, 1971 p.57.
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