"Società Libera Informazione" n. 3 - 8 marzo 2000
* AGENDA
- MILANO: SCUOLA DI LIBERALISMO
Gli incontri della Scuola di Liberalismo proseguono Venerdì 17 marzo - Virgilio Ilari "Per una Società laica in Italia" - Lunedì 20 - Paolo Bonetti "L'etica liberale" - ore 18,00 European School of Economics - Via Lanzone, 53.
- CIRCOLO DI ROMA:
Il Prof. Vincenzo Caianiello del Comitato Scientifico di Società Libera, incontra gli aderenti al Circolo di Roma sul tema "Le Istituzioni del Liberalismo" - Mercoledì 22 marzo ore 21,00 - Via dei Prefetti, 17 Tel. 06/68809351.
- ROMA - FONDAZIONE LUIGI EINAUDI
Lunedì 13 marzo alle ore 17:00 si svolgerà nella Sala delle Colonne della Luiss - Viale Pola, 12, la seconda Conferenza "Giovanni Malagodi", tenuta dal Prof. Jean Pierre Dupuy, docente di filosofia sociale e politica all'Ecole Polytechnique di Parigi e alla Stanford University, sul tema "Market, Complexity, and Social Justice". La conferenza si svolgerà in lingua inglese. I discussants saranno i professori Sebastiano Maffettone e Giuseppe Sacco.
* LIBRERIA
- Il funzionario dello sterminio
Il libro uscì in inglese, per la prima volta, nel maggio del 1963. Esso raccoglieva gli scritti (più filosofici che giornalistici) che Hannah Arendt aveva scritto per The New Yorker durante la sua permanenza a Gerusalemme, nel 1961, in occasione del processo a Otto Adolf Eichmann. Ma chi era questo tedesco, catturato in un sobborgo di Buenos Aires nel maggio del 1960 e consegnato agli israeliani, che lo processarono e lo condannarono a morte? Eichmann era stato il dirigente a cui Hitler aveva affidato la gestione della "soluzione finale". Testo affascinante, che rivela a quale profondi abissi di violenza possa condurre la logica della deresponsabilizzazione burocratica, Eichmann a Gerusalemme è una delle opere più conturbanti del pensiero politico novecentesco. Uno scritto in grado di dirci cosa sia stato davvero il nazionalsocialismo e quanto quel tipo di realtà sia oggi lontana e probabilmente irripetibile. Hannah Arendt, Eichmann a Jerusalem. "La banalità del male" Milano, Feltrinelli, 1999.
- I mille volti della libertà
Filosofo del diritto e profondo conoscitore della tradizione liberale (nelle sue diverse sfaccettature), Mauro Barberis ha recentemente dato alle stampe un volumetto che si segnala per originalità di concezione e per l'intelligenza con cui dà spazio alle diverse forme del pensiero liberale. Un punto, tra gli altri, merita di essere segnalato: ed è l'attenzione che Barberis riserva al liberalismo di mercato: fino a qualche anno fa quasi sempre ignorato dalla maggior parte degli studiosi. Anche se egli è personalmente molto critico verso quanti - come i liberali classici e i libertari - tendono a far coincidere "libertà" e "proprietà", egli avverte nettamente che la sfida lanciata dal nuovo pensiero proprietarista (fautore delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni che stanno cambiando le economie e le società dell'Occidente) è di assoluta importanza anche per chi non condivide quegli ideali. Mauro Barberis, Libertà, Bologna, Mulino, 1999.
* LA RECENSIONE
A. Pera, Concorrenza e antitrust, Mulino, Bologna,1998 - pag.128 - L. 12.000
La storia economica recente del nostro paese ci mostra uno Stato sempre assai impegnato a favorire gli interessi della grande industria con protezioni, sussidi, salvataggi e quant'altro; sicchè, ancora oggi si avverte forte la necessità di regole del gioco chiare, certe e vincolanti per tutti gli operatori. Una situazione, questa, nota da tempo e già denunciata, in passato, da grandi economisti: Francesco Ferrara, Maffeo Pantaleoni, Antonio de Viti de Marco e Luigi Einaudi avevano tutti sottolineato la scarsa vitalità della nostra economia dovuta al bassissimo tasso di concorrenza. Nessuna meraviglia, quindi, se una legge posta proprio a tutela della concorrenza risalga appena al 10 ottobre 1997, soltanto un secolo dopo lo Sherman Act statunitense (1890), padre di tutte le legislazioni antitrust. A questo punto però qualcuno potrebbe chiedersi: come mai il buon funzionamento del mercato dipende dalla presenza di un'autorità regolatrice? Non si è sempre detto che esso, per sua "natura", deve restare libero da ogni tutela? E allora, come si risolve la contraddizione? Semplicemente, poiché non si tratta di una contraddizione, ma di una falsa opposizione così come ha chiarito più volte Luigi Einaudi quando ha invitato a distinguere tra autoalimentazione e autoregolazione. In pratica - dice Einaudi - il mercato è sì capace di "autoalimentarsi", attraverso il meccanismo della concorrenza, ma non è capace di "autoregolarsi", cioè di "AUTOCORREGGERSI", attraverso lo stesso meccanismo. Detto altrimenti, non dispone, per sua natura, di procedure in grado di rimediare alle alterazioni che si producono durante il suo funzionamento. Cosa, questa, sottolineata anche da Alberto Pera in questo suo agile lavoro sull'antitrust. L'attributo di "selvaggio" - scrive -:"...non si attaglia certo a descrivere un sistema di mercato propriamente funzionante, che richiede invece l'esistenza di un sistema giuridico a sua garanzia".( cit. p.15). Sicchè laddove si intenda consentire il pieno dispiegarsi delle forze di mercato, occorre che il sistema giuridico abbia come caratteristica prioritaria il fatto di fondarsi su leggi generali, volte a garantire il libero svolgersi dell'attivita' concorrenziale; un'assetto che Einaudi definì, appunto, legislazione di "cornice".
GIANCARLO PAGANO [pubblicata in forma più ampia su "LIBRO APERTO" gennaio-marzo n.20]
* COMITATO SCIENTIFICO
Giovedì 9 marzo alle ore 17,00 presso gli uffici romani di Società Libera, Via dei Prefetti, 17, è convocata la riunione del GRUPPO DI LAVORO INDIVIDUATO PER LA STESURA DEL RAPPORTO SUL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DELLA SOCIETA' ITALIANA.
*ECOFORUM
Molto ricco è stato il dibattito in materia di proposte e iniziative:
1. Sin dalle prime battute, e' stata sottolineata la necessità che i circoli prendessero ad incontrarsi periodicamente sì da favorire un'azione coordinata di più largo respiro. L'ultimo invito, in tal senso, è stato inoltrato il 16.02.00.
2. E' stata valutata ampiamente la possibilità di sfruttare in maniera mirata INTERNET ad esempio considerando la possibilità di organizzare corsi formativi di taglio aziendale.
3. Si è ipotizzata l'istituzione di una "Università dei Liberali" tenendo ancora d'occhio la rete: un percorso di studi concepito per l'insegnamento a distanza. Non è mancata però qualche risposta polemica: porsi un obiettivo del genere - si è detto - non ha nulla a che fare con la diffusione del liberalismo poichè la conoscenza del pensiero e della dottrina non significa necessariamente pratica liberale.
4. Sul piano del dibattito teorico c'è stato un breve scambio di battute sul pensiero politico di J.J.Rousseau. Alcuni hanno ritenuto il suo anti-individualismo inconciliabile con la massima preoccupazione liberale, cioè la tutela dei diritti della persona; a lui si deve solo la funesta invenzione del concetto di "volontà generale" e la nascita del mito politico della sovranita' popolare. Tutt'altra opinione, invece, è stata espressa da coloro i quali hanno riconosciuto al pensatore ginevrino il merito di aver individuato e sviluppato una concezione in grado di tener conto della dimensione comunitaria e collettiva della politica. Qualche sprazzo polemico si e' poi avuto su Gobetti il cui contributo al pensiero politico liberale è stato fortemente ridimensionato. Da segnalare anche due brevi battute sul ruolo e sul significato dell'azione antitrust, definita come vera pratica vessatoria ai danni di quanti hanno dimostrato talento e ingegno nell'esercitare la propria intraprendenza.
5. Sono state, infine, segnalate alcune iniziative dei Circoli: un possibile convegno sul tema della corruzione nei lavori pubblici inserito in un più ampio discorso sulla gestione del territorio, da parte del circolo Montemartini di Milano.
*IL FRAMMENTO
"...la vera generosita' riguardo al futuro, consiste nel dare tutto al presente". da L.Fenizi, Il secolo crudele, Bardi, Roma, 1999 p.211
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